Oggi parleremo di un volume molto particolare, sia per il contenuto che per il formato. Pubblicato in prima edizione nel 2015 dalla Kleiner Flug ed oggi riproposto con un nuovo formato, Dante Alighieri – Amor mi mosse porta la firma di Alessio D’Uva e Filippo Rossi, rispettivamente per alla sceneggiature ed allo storyboard, mentre disegni e colori sono opera di Astrid Lucchesi, artista emergente ai tempi dell’uscita della prima pubblicazione del volume ed oggi artista affermata.

La Kleiner Flug, ricordiamo, è una casa editrice di fumetti nata nel 2013 da una idea di diversi autori e sceneggiatori, tra i quali i creatori di questo volume, che hanno deciso di dividere la propria produzione in diverse collane, aree macrotematiche dedicate agli adattamenti delle opere teatrali e letterarie, oltre che ai luoghi ed ai personaggi illustri della Storia italiana. Ed è proprio con questo volume, già un best seller nella prima versione ed ora presentato riveduto e con nuove tavole, che la casa editrice inaugura una nuova collana: Prodigi DELUXE.

Un volume pregiato, impreziosito da una copertina ridisegnata per l’occasione da Astrid, creato apositamente per celebrare i 700 anni dalla morte del poeta, che spicca in questo 2021 ricco di eventi e produzioni dedicate a Dante. Senza nulla togliere alle altre iniziative, l’idea di D’Uva e Rossi per questo volume risalta rispetto alle altre per il punto di vista adottato per la narrazione.

Stiamo parlando di Beatrice, musa del poeta, che in questo volume assurge al ruolo di narratrice degli eventi, quasi onniscente ma allo stesso tempo profondamente umana. Partendo dalla Firenze del 1274, osserviamo attraverso gli occhi ed i pensieri della donna, allora ancora bambina, alla giovinezza di Dante, che Beatrice incontrò solo in due occasioni ma di cui spesso sentì parlare. D’Uva, nello sceneggiare la storia, ha dato libero sfogo alla fantasia, ma basandosi sempre sugli scritti del poeta, cercandosi così di mantenere il più vicino possibile allo svolgersi reale dei fatti, almeno secondo il punto di vista di Dante. La narrazione così, pur attraverso le parole di Beatrice, ci mostra i pensieri e le fantasie dell’Alighieri, come il sogno in cui Amore mangia il cuore della donna, raccontatoci nel III capitolo della Vita Nuova, e gli eventi che contrandistinsero il rapporto tra i due, fino alla morte di lei.

Morte che non mette però fine al nostro racconto.

Beatrice, assunta in cielo, continua ad osservare la vita di Dante, e con l’intercessione della grazia divina ormai pienamente cosciente dei patimenti del poeta per lei. Capiamo così che l’onniscenza del racconto finora non era altro che la stessa donna che ci raccontava del loro passato, visto nella sua interezza, per preparare anche noi lettori al viaggio che dovrà affrontare il poeta. Assistiamo così all’incontro tra Beatrice e Virgilio, nel Limbo, a cui la donna chiede di fare da guida a Dante, preoccupata per lo smarrimento spirituale del poeta. Per diverse pagine, dopo questa, vedremo Dante e Virgilio affrontare i patimenti dell’Inferno e del Purgatorio, senza più essere accompagnati dalle parole dell’anima della donna.

Ma come potremmo facilmente intuire, la stessa non ha mai distolto lo sguardo dai due, ma ci ha lasciato nelle loro sapienti mani per permetterci di godere appieno della loro compagnia, attraverso le loro parole e di quelle di Stazio, che si unisce alla loro scalata nel Purgatorio, ma anche per prepararsi all’incontro con il poeta, sulla cima del monte, per aiutarlo nella completa purificazione della sua anima dalle colpe. Colpe verso Dio, ma anche verso la stessa Beatrice, poichè fu la mancanza di lei, con la sua morte, a spingere Dante verso la perdizione ed il peccato. Come dice lei stessa a Dante, ed a noi, la sua morte avrebbe dovuto spingere la sua anima e la sua poesia verso l’alto, e non verso i piaceri terreni e le vanità tipiche dei mortali. Colpe che Dante ammetterà e di cui chiederà perdono, permettendogli così di purificarsi e salire in Paradiso, accompagnato dalla stessa Beatrice,

puro e disposto a salire alle stelle

Si conlude così, con l’ultimo verso del Purgatorio, il racconto contenuto nel volume. In appendice al volume troviamo alcune tavole della prima edizione del fumetto, in cui invece del proseguo della storia vi era una trasposizione a fumetti dei canti XXX, XXXI e XXXII del Purgatorio, oltre ad una lista di volumi della stessa casa editrice, letture consigliate se vi è piaciuto questo volume.

Un volume che consigliamo vivamente, sia per la storia raccontata che per l’ottimo lavoro degli autori. La scrittura della narrazione, ricordiamo a firma di Alessio D’Uva e Filippo Rossi, anche grazie alle approfondite ricerche fatte dai due, è ottimamente realizzata, mai noiosa, caratterizzata da una crescita nel vocabolario e nel modo di comunicare con il lettore, quasi a rispecchiare l’avvicinarsi del poeta al divino. Ed i disegni sono un ottimo accompagnamento a questa scrittura. Il tratto cartoonesco di Astrid è perfetto sia per narrare la storia di Dante e Beatrice ancora bambini, sia nel tratteggiare il viaggio del primo nell’Inferno e nel Purgatorio, con tavole come quella in cui Dante si perde nella selva oscura che meriterebbero di essere stampate e messe in mostra come quadri.

 

 

Dario Medaglia

 

 

 

Per approfondire:

TESTI D’UVA ALESSIO; STORYBOARD ROSSI FILIPPO; DISEGNI ASTRID, Dante Alighieri – Amor mi mosse, Kleiner Flug, Napoli 2021

Share This Story, Choose Your Platform!

Written by : Redazione

Iscriviti alla nostra Newsletter

Leave A Comment