Con questa nuova recensione vi presentiamo il primo romanzo storico di Corrado Occhipinti Confalonieri: La moglie del Santo, edito dalla casa editrice Minerva. Il nostro autore si è laureato in Scienze politiche con una tesi sulla storia del Risorgimento. Collabora con il mensile Medioevo per il quale realizza numerosi articoli di carattere divulgativo ed è anche stato finalista del concorso letterario Un giorno di Joyce, indetto dal Corriere della Sera.
L’aspetto curioso che costituisce un po’ un unicum della vicenda, è la discendenza tra il nostro autore e il protagonista del romanzo: San Corrado Confalonieri, patrono della città di Noto che, prima di intraprendere la vita religiosa, viveva come un qualsiasi laico di una nobile famiglia piacentina. Era, insomma, un uomo di mondo. Investito cavaliere era cresciuto nel mito della cavalleria e dell’ideale crociato. Sognava di essere crucesignato, inseguendo il ricordo dell’avo Antelmo, che fu al seguito di Goffredo da Buglione, inoltre era anche estimatore dei cavalieri templari, che in quegli anni stavano attraversando una fase discendente della loro storia.
Da un punto di vista politico lui e la sua famiglia, sono perfettamente inquadrati nella compagine della pars ecclesiae, meglio nota come guelfa. Purtroppo per lui e per il suo casato la città di Piacenza – dove sono ambientate gran parte delle vicende – era governata dal ghibellino Galeazzo Visconti che contrastava i guelfi. Quindi Tommaso, il padre di Corrado, ordina al figlio il matrimonio con Eufrosina, una nobile del casato ghibellino dei Vistarini, famiglia alleata dei Visconti: e così nasce questa avvincente storia d’amore tra i due sposi.
Eufrosina è una figura centrale dell’arco narrativo essendo colonna portante del matrimonio con Corrado. Il nostro protagonista è immerso nel proprio ruolo di cavaliere, un ruolo che, passando il tempo, non lo aggrada più. La moglie sarà il principale sostegno del marito nel complesso lavoro introspettivo che lo attende. Un sostegno che porta a consigliare Corrado, a sollecitarlo e a compiere un grandissimo cambiamento di vita: quello di deporre la spada e di abbracciare la vita dei terziari francescani. Questa decisione non sarà priva di conseguenze visto che coinvolge ben due famiglie: quella dei Confalonieri e quella dei Vistarini; una scelta descritta in pagine pregne di tensione: infatti, da parte sua, la moglie accetterà di recarsi in monastero visto che, una donna sposata, doveva rinunciare al secolo, se il marito era ancora in vita. Questo voto di rinuncia al secolo, ovviamente, non fu accettato dal padre di lei.
Siamo quindi di fronte ad un romanzo scorrevole, pieno di colpi di scena come il momento della vera conversione di Corrado – pagine molto forti dell’intero romanzo – oppure quando, senza pensare alle eventuali conseguenze, salva un povero contadino dalla pena di morte, condannato per la poca cautela dello stesso Corrado, ma non vi dirò di più!
Quello di Corrado Occhipinti Confalonieri non è solo un romanzo storico ma è un’opera alla scoperta delle proprie radici. Il suo è un lavoro archeologico. Inoltre è riuscito ad armonizzare l’accortezza storica con l’aspetto romanzesco mediante un intelligente utilizzo delle fonti primarie e della storiografia disponibile sull’argomento, che potete consultare alla fine del romanzo.
Quindi se amate il Medioevo, le storie dei guelfi, dei ghibellini, dei tiranni bassomedievali e ancora le storie d’avventura e d’amore, siete le persone giuste per leggere La moglie del Santo. Se vi state chiedendo se il nostro autore ha altre opere in programma ebbene possiamo dirvi che, a breve, verrà pubblicato un secondo romanzo che tratterà le vicende della famiglia Confalonieri nel XVI secolo.
Andrea Feliziani