Che sia piaciuta o meno, la pellicola di cui parleremo oggi può essere considerata un vero cult. Robin Hood – Principe dei ladri esce nelle sale cinematografiche nel 1991 a firma di Kevin Reynolds e vanta un cast davvero stellare: Kevin Costner, Alan Rickman, Morgan Freeman, Christian Slater e Mary Elizabeth Mastrantonio.

La trama, che certamente ci ricorda altri film sul tema, offre allo spettatore due ore e mezza di emozione e intrattenimento. La nostra storia si apre nel 1194 d.C. a Gerusalemme, durante la crociata voluta da Riccardo III Cuor di Leone, dove troviamo Robin di Locksley, il suo amico Peter e il moro Azeem rinchiusi in una prigione nemica, i quali riescono a fuggire grazie ad un escamotage. Purtroppo l’amico non sopravvive, ma tra Robin e il moro si crea un forte legame basato sulla lealtà che poi si trasformerà in una solida amicizia.

I due sopravvissuti riescono quindi a tornare in Inghilterra, dove si imbattono in un gruppo di soldati che cerca di catturare un bambino. In quel frangente Robin difende il fanciullo uccidendo i suoi inseguitori e lasciando libero solo il capitano per dare un messaggio al loro capo: Robin di Locksley è tornato. Sulla strada di casa, però, fanno un’amara scoperta: il padre è stato ucciso dallo Sceriffo con l’accusa di adorare il diavolo, cosa che ha portato alla confisca delle loro terre. Robin giura di vendicare l’assassinio e dà inizio così alla caccia all’uomo. La prima tappa sul cammino è la casa di Lady Marian Dubois, sorella del defunto Peter – a cui ha giurato di proteggerla – e cugina di Re Riccardo, che accoglie in modo burrascoso il vecchio amico di infanzia. Durante questo incontro, a casa della dama irrompono gli sgherri dello Sceriffo e così Robin e Azeem sono costretti a fuggire nella foresta di Sherwood per non farsi catturare. Lì fanno la conoscenza di Little John e della banda di fuorilegge, al cui interno salta all’occhio Will Scarlet (che ci regalerà un bel colpo di scena alla fine), che si nasconde nel bosco. Dopo un momento di tensione iniziale, i nostri protagonisti vengono invitati ad unirsi al gruppo.

I paladini accettano di buon grado la proposta e si stabiliscono nella foresta ma Robin ha bisogno di sapere la verità su suo padre, perciò sotto mentite spoglie si infiltra in chiesa per parlare con il vescovo, che gli conferma la veridicità delle accuse contro il padre. Capendo che è una menzogna fa per andarsene, ma si imbatte nello Sceriffo che, spiazzato, viene colpito e sfregiato da Robin, cosa che gli costerà la nomina di fuorilegge. Da qui la situazione precipita in fretta. Lo Sceriffo, sempre sotto stretto consiglio della malvagia strega Mortianna (protagonista dell’altro colpo di scena nel finale), mette in atto un piano per stanare Robin, che comprende una taglia sulla sua testa, abuso di potere, aumento delle tasse, retate contro la popolazione e omicidi. Per fortuna il nostro eroe, e i suoi compagni, a cui si è aggiunto anche il mitico Fra Tuck, non cedono alle angherie dell’antagonista e, anzi, si riorganizzano per dar vita alla resistenza, da una parte armandosi e addestrandosi e dall’altra iniziando a svuotare le tasche dello Sceriffo per donare ai poveri, ostacolando con successo i torbidi piani di Nottingham.

Tutto sembra volgere in favore del nostro eroe, che nel frattempo si è guadagnato il soprannome di Robin Hood, ma lo Sceriffo non ha intenzione di soccombere e organizza un piano che stupisce anche i suoi alleati. Rapisce Marian, che nel frattempo si è innamorata di Robin, per sposarla (forzatamente) e mettere al mondo un erede che possa ambire al trono e, non contento, ingaggia dei mercenari definiti celti per distruggere il covo dei briganti di Sherwood. Le perdite sono tante e le condizioni sono sfavorevoli ma i superstiti, insieme al “Principe dei Ladri”, studiano una strategia e sferrano il loro attacco finale che sovvertirà le sorti della storia e regalerà a tutti l’agognato lieto fine, con il plauso a sorpresa di Riccardo Cuor di Leone di ritorno dalla crociata in Terra Santa.

Nonostante la trama rivisiti la leggenda originaria, Robin Hood – Principe dei ladri ha fatto innamorare milioni di spettatori con le avventure di questo eroe romantico e dei suoi compagni. La storia qui trasposta ha subito sicuramente l’influenza dei tre famosissimi romanzi storici scritti sul tema, due di Alexandre Dumas padre e l’altro di Howard Pyle. Nei primi due è raccontata la storia di Robin a partire dalla prima giovinezza fino ad arrivare allo scontro con lo Sceriffo e il re Giovanni senza Terra, mentre nel terzo la storia narrata è diversa da come la conosciamo: vengono descritte le avventure di un Robin che è un vagabondo e che diventa fuorilegge perché per sbaglio uccide uno dei suoi amici per averlo deriso durante un torneo organizzato dal re. Da lì in poi iniziano la sua vita nella foresta di Sherwood e le sue gesta, un po’ diverse da quelle che siamo abituati a sentire, che lo porteranno sì a diventare un’icona, ma senza il lieto fine a cui siamo affezionati.

Diversa è invece la versione di questa leggenda in epoca medievale, dove troviamo molteplici spunti e rappresentazioni. Potremmo dire che tutte concordano nel descrivere Robin come un fuorilegge, che viveva nella foresta di Sherwood insieme ad altri furfanti, amato dalla popolazione, da una parte per simpatia dall’altra per i furti commessi nei confronti dei più ricchi. Molte fra le versioni più antiche della saga inoltre ci raccontano che fosse presente un altro grande nemico, oltre al temibile Sceriffo di Nottingham, ovvero il fratello di Riccardo Cuor di Leone, passato alla storia come Giovanni Senza Terra. Si racconta infatti che Robin Hood si fosse rifiutato di giurare lealtà al re impostore e che opponesse resistenza nell’attesa del ritorno del suo vero re. Ma a prescindere dall’antagonista di turno, Robin e i suoi riescono fortunatamente sempre a cavarsela!

Robin Hood è un personaggio affascinante, ricco di sfaccettature e protagonista di mirabolanti avventure che torneremo sicuramente ad approfondire, sia in altre pellicole sia  negli scritti sul tema. Nel frattempo possiamo chiudere consigliando, per chi non l’avesse ancora fatto, di vedere questa pellicola perché ha sicuramente contribuito a rafforzare la visione romantica che abbiamo oggi del grande, coraggioso e aitante Robin Hood.

 

Martina Corona

 

Per approfondire:

DUMAS ALEXANDRE, Robin Hood. Il principe dei ladri, Milano, Mondadori 2009.

DUMAS ALEXANDRE, Robin Hood, Roma, Newton Compton 2010.

PYLE HOWARD, Le avventure di Robin Hood, Milano, Mondadori 1990.

SANFILIPPO MATTEO, Camelot, Sherwood, Hollywood, Roma, Cooper 2006.

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Written by : Redazione

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