Alberto da Giussano. Un evergreen del medievalismo politico italiano

Oggi vorrei parlarvi di un evergreen del medievalismo politico italiano: la figura di Alberto da Giussano. Chi non lo ha mai sentito nominare?Sicuramente quasi tutti voi, almeno una volta, essendo comune ritrovarlo nella cultura pop e non.

Prima di parlare del mito politico vediamo chi era Alberto da Giussano.

Secondo una certa vulgata, sarebbe stato il condottiero, che avrebbe portato alla vittoria la leggendaria Compagnia della morte nella Battaglia di Legnano (1176), sconfiggendo le truppe imperiali guidate da Federico I Barbarossa, Imperatore del Sacro Romano Impero.

La ricerca storica, già dai primi del 1900, ha confermato la non attendibilità di questa ricostruzione. Come possiamo esserne certi? L’unica menzione di un Alberto da Giussano risale al 1196, in una vertenza presentata a papa Celestino V, riguardante l’ospedale milanese di S. Sempliciano. Lo stesso nome lo ritroviamo, un secolo e mezzo più tardi, in un paio di cronache redatte da un frate domenicano, il milanese Galvano Fiamma che redasse il Cronicon Maius e la Cronica Galvaniana.

Seguendo l’analisi del noto storico Paolo Grillo il domenicano Fiamma compie un’opera di pura invenzione perché nella narrazione serviva una figura forte che rappresentasse il campo “lombardo”, e non una seria indistinta di uomini, rappresentanti delle città, da contrapporre ad una seconda figura forte, quella dell’Imperatore Federico I Barbarossa.

Questa operazione letteraria era frutto della cultura dell’epoca, pregna della Chanson de Geste, che contrapponeva dei cavalieri e non anonimi gruppi di cittadini, indistinguibili. Il Fiamma stesso quindi, potrebbe essersi servito di materiale precedente, che non è arrivato a noi.

Per capire la poca attendibilità di questa fonte, è interessante soffermarci sulla battaglia causata dalla grazia divina, tema comunque diffuso nel Medioevo. Tre colombe infatti, si sarebbero innalzate in volo proprio dalla Chiesa di San Sempliciano per posarsi sul Carroccio, carro che raccoglieva le insegne della città di Milano, come poi verrà chiamata la Lega Nord! Successivamente la leggenda del Fiamma passò nella cronaca milanese del Flos Florum, per poi ritrovarla nella Storia di Milano di Bernardino Corio (1503).

Il mito, così, venne portato avanti nei successivi secoli.

Dalla prima età moderna, dobbiamo arrivare al Risorgimento, dove Alberto da Giussano e, soprattutto, la Lega Lombarda sono utilizzate dalla letteratura, e non solo, per istruire le masse al patriottismo. Questa opera di destoricizzazione, venne compiuta da vari letterati – dal Bettinelli al Carducci – negli scritti dei quali la battaglia di Legnano venne presentata come la colonna portante della futura unità d’Italia.

Altro utilizzo politico della figura di Alberto da Giussano è relativamente recente. Correva l’anno 1987 e la Lega Lombarda si apprestava a correre alle elezioni Politiche per la prima volta. Da un punto di vista ideologico si presentava agli occhi dell’elettorato come un partito secessionista in vis polemica nei confronti dell’Unità d’Italia, che voleva liberare il Nord dal centralismo dello Stato italiano.

Pragmatica fu l’idea di creare una tradizione di partito nel nord del Paese, attingendo dal momento più caratterizzante ed iconico della storia della Lombardia: la lotta dell’indipendenza comunale contro il potere dell’Imperatore Federico I Barbarossa. Ovviamente si trattava di mera propaganda di partito e, per di più, antistorica. Infatti il Barbarossa si muoveva in un campo ideologico e giuridico, del tutto pertinente; il centro-nord Italia, da antica data, apparteneva de Iure al Sacro Romano Impero, anche se de facto, le città iniziarono ad autogovernarsi, proprio per la mancata capacità degli imperatori di controllare quelle terre.

Nella retorica della Lega il simbolo politico era già rappresentato dal soldato in questione e la lettura di un’analisi dello statuto degli anni ‘80, rivela che il simbolo della Lega “è costituito da un cerchio racchiudente la regione Lombardia con all’interno la figura di Alberto da Giussano come rappresentato nel monumento di Legnano”, come recita un articolo che porta la firma di Gabriele Maestri, noto esperto di simboli politici. Ma non è finita qui, dato che l’iconografia del simbolo, riprende un caso di medievalismo artistico di fine ‘800, ovvero la statua del Guerriero di Legnano, sita nell’omonima città.

Questo caso di medievalismo politico assunse numerose forme, toccando anche la cultura cinematografica nel film “Federico II”, chiaro esempio di uso politico della storia.

Voluto nel 2009 dall’allora ministro Bossi (che alla fine del film, compare anche come Cameo! sic!) la pellicola cumulò più critiche che incassi, tanto che il regista Marinelli fu costretto a difendersi sulle pagine di un noto quotidiano nazionale, mentre Cecile Cassel, attrice che interpreta Beatrice di Borgogna, seconda moglie dell’Imperatore, prese le distanze da quella parte, per le polemiche che ne seguirono. Il film è una narrazione spietata della storia della Lega Lombarda: un mito fondativo dell’indipendentismo padano.

A mio avviso l’aspetto interessante è quello di comparare il mito Risorgimentale, con quello della Lega. Se nel primo caso il mito della battaglia di Legnano viene rivolto contro uno straniero – l’Impero Austriaco nel contesto risorgimentale – con la Lega lo stesso mito subisce un rovesciamento di fronti, venendo rivolto internamente allo stato italiano, contro la sua stessa Capitale, per creare una legittimazione storica della Padania. Questo mito quindi si diffonde tra la cultura popolare, con eventi come il famoso raduno di Pontida.

Andrea Feliziani

Consigli di Lettura

BALESTRACCI DUCCIO, Medioevo e Risorgimento. L?invenzione dell’identità italiana nell’Ottocento, Il Mulino, Bologna 2015.

COLA FILIPPO, La Lega Nord e la reinvenzione dei miti identitari, Bibliomanie – https://www.bibliomanie.it/?p=4063;

COLEMAN EDWARD, The Lombard League. History and Myth’ in European Encounters. Essays in memory of Albert Lovett, a cura di H.B. Clarke e Judith Devli, Dublino, UCD Press, 2003.

GRILLO PAOLO, Legnano 1176. Una battaglia per la libertà, Laterza, Bari 2010.

MAESTRI GABRIELE, Le modifiche allo statuto della Lega Nord, una per una, I Simboli della Discordia https://www.isimbolidelladiscordia.it/search?q=Lega+Nord+

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Written by : Redazione

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