Siamo tornati con le recensioni di romanzi storici e oggi abbiamo il piacere di recensire il romanzo Il figlio d’Europa, scritto da Fabrizio Roscini e pubblicato nel 2022.
Il volume è inizialmente ambientato alla fine del V secolo, da poco è crollato l’Impero Romano d’occidente e Odoacre ha preso il comando come rex gentium. Ma una minaccia incombe: l’arrivo di Teodorico. In questo contesto, a Bologna, facciamo la conoscenza del protagonista del romanzo, Valentio. Quest’ultimo è un contrabbandiere, amante dei giochi d’azzardo e, di conseguenza, pieno di debiti. Ha un amico, Onorio, e con lui e un terzo personaggio, Faustino, fuggirà dalla sua città per raggiungere la Gallia. Lì i nostri incontrano Clodoveo (466-511), re dei Franchi merovingi, personaggio storico realmente esistito. A Soissons, città della Gallia settentrionale, sia Valentio che Onorio si mettono al servizio del re merovingio. Il volume poi continua con una serie di colpi di scena e con l’arrivo di altri personaggi interessanti, ma non voglio rovinarvi il finale!
Definirei Il figlio d’Europa un romanzo dinamico, un elemento che apprezzo sempre nei romanzi storici. Infatti, sia cronologicamente che geograficamente l’ambientazione del volume cambia: il romanzo parte ambientato nel 480 (nel prologo) e si conclude nel 493 e per quanto riguarda la geografia si può parlare di un vero e proprio viaggio, passando da Bologna alle città della Gallia, non solo la già citata Soissons, ma anche altre come per esempio Lione, Colonia o Tournai. Il lettore, in questo modo, viene trasportato completamente in questo periodo storico.
A tal proposito si possono riscontrare nel romanzo altri elementi di arricchimento del contesto storico: da un lato la carta geografica dell’Europa occidentale, posta all’inizio del romanzo, dall’altro il glossario finale con la spiegazione di alcuni termini specifici, per far sì che il lettore possa sentirsi parte integrante del viaggio di Valentio.
Ne Il figlio d’Europa si nota l’accuratezza storica e la ricerca svolta dall’autore, in particolare è utile la nota scritta da lui stesso alla fine del romanzo in cui viene approfondito il periodo storico, la fine del V secolo, e i personaggi storici realmente esistiti come Clodoveo. Trattandosi di un romanzo, tuttavia, non manca l’elemento immaginario, per esempio il protagonista è frutto della fantasia dell’autore.
Con uno stile interessante e accattivante, quindi, Fabrizio Roscini ci fa entrare in queste numerose città e ci permette di conoscere tanti personaggi, facendoci vivere numerose avventure.
In conclusione, vi consiglio di leggere Il figlio d’Europa di Fabrizio Roscini se volete immergervi completamente nel primo Medioevo, scoprendolo con gli occhi di Valentio.
Eleonora Morante