Il Mediterraneo ha plasmato la cultura latina. Roma ne ha unito le sponde, sotto il suo vessillo. Il Grande Mare, chiamato così dallo storico Abulafia, era il vero centro del potere politico della città eterna. Chi vi si affacciava si sentiva romano per cultura. Ma questa unità, politica ed economica, non durò per sempre.
In questo articolo affronterò tre fasi della storia del Mediterraneo: la sua rottura politica, iniziata con la conquista africana da parte dei Vandali (429-439), la riconquista bizantina (533-534) e la definitiva rottura dell’unità mediterranea da parte delle armate musulmane (647-709), con la conseguente frattura dell’unità economica mediterranea.
Per quanto riguarda il primo aspetto, i Vandali sbarcarono dalla Spagna in Africa, nel 429. Ci vollero dieci lunghi anni per assoggettarne le coste, fino alla capitolazione di Cartagine (439). Il re vandalo Genserico, così facendo, aveva affamato Roma, essendo, l’Africa del Nord, il granaio della città eterna.
L’intenzione di Genserico infatti, era quella di creare un dominio vandalo-romano, costituendo quello che è stato definito dallo storico spagnolo Jimenez, un regno pirata. Nel VI secolo, il regno vandalo, dopo la destituzione dell’ultimo imperatore, si fa meno pericoloso e diventa addirittura accomodante nei confronti dei bizantini. Ormai l’unità del Mediterraneo rappresenta il passato. Passano i decenni e siamo costretti a volgere di nuovo lo sguardo a Cartagine. Nella vecchia capitale punica, un nuovo sovrano vandalo detta legge: si tratta di Unerico, che rompe l’alleanza con I bizantini.
A Costantinopoli invece, regna Giustiniano che, sfruttando questo affronto, mette in pratica il suo piano per riconquistare i tre capisaldi nel Mediterraneo: l’Africa vandala,
l’Italia ostrogota e la Spagna visigota. Nel primo caso il regno di Unerico si dissolse repentinamente ma la gestione del Nord Africa si rivelò terribilmente accidentata per le truppe bizantine, a causa delle rivolte dei Mauri, una popolazione autoctona. In Spagna, dopo una prima serie di vittorie e conquiste riportate sul campo, il regno visigoto, ricompattatosi, respinse i bizantini.
L’Italia invece, si rivelò un territorio accidentato: nel 535, dopo venti lunghi anni di guerre, i bizantini si affermeranno come i vincitori di questa ventennale sfida.
La storia di queste terre non finisce qui: nella metà del VI secolo una nuova e prorompente forza si affacciò nella regione del Mashrek: gli arabi di cultura musulmana.
Le armate musulmane, dopo aver riunificato gran parte della penisola arabica, nel 642 arrivano ad Alessandria. Pochi anni dopo viene posto l’accampamento a Fustat, ora quartiere del Cairo, innalzato a capitale della provincia araba d’Egitto.
Nel 647 le truppe arabe, avanzate di centinaia di chilometri verso ovest, scalzarono il dominio bizantino conquistando la Tripolitania. Sotto la spinta del califfo Mu’awiya – dinastia Omayadde – (659) i musulmani costruiscono una flotta, utilizzando gli artigiani, prima sottoposti al dominio bizantino. I musulmani, irrefrenabili, avanzarono in Tunisia insediandosi nelle città minori fondando la città di al-Qayrawan.
Nel 698 ca. 40.000 spade posero l’assedio alla città di Cartagine, conquistandola e successivamente fondarono la città di Tunisi. Nel 711 i musulmani sbarcarono a Gibilterra, dove iniziarono a porre le basi per la conquista della penisola Iberica, governata dai Visigoti, la quale storia affronteremo in un altro articolo.
Il Grande Mare, come abbiamo brevemente potuto vedere, ha modellato le società. Roma riuscì a dominarlo, schiacciando i suoi vicini, altri come Giustiniano tentarono una restaurazione del potere romano. I tempi erano cambiati e la prorompente avanzata dei musulmani, nuovi sullo scacchiere mediorientale, lo stava ad indicare. Questa divisione geopolitica impressa nel lontano Alto Medioevo, perdura ancora, modellando anche le nostre relazioni diplomatiche con i paesi del Nord Africa.
Andrea Feliziani
Per approfondire:
ABULAFIA DAVID, ll Grande Mare. Storia del Mediterraneo, Mondadori 2017.
BALOUP D. DOUMERC B. BRAMOULLE D. JOUDIOU B, I mondi mediterranei nel Medioevo, Il Mulino, Bologna 2020.
CAPEZZONE LEONARDO, Medioevo Arabo. Una storia dell’Islam Medievale (VII-XV secolo), Mondadori, Città di Castello 2016.
JIMENEZ ALVAREZ JIMENEZ, El reino pirata delos vàndalos, Editorial universidad de Sevilla, Sevilla 2017.