All’interno del ciclo bretone il massimo esempio del valore di un cavaliere è dato dalla storia di Lancillotto: il più fedele cavaliere di re Artù, che si innamora perdutamente della regina Ginevra e che dovrà fare i conti con una passione così forte da mettere alla prova la sua lealtà verso il proprio signore. L’amore porterà con sé dolore e sofferenza, dando luogo a una lunga lotta interiore del cavaliere per dominare la passione. L’esempio di Lancillotto dimostra che l’amore diventa una vera a propria avventura per il cavaliere, che, come nella più faticosa delle sue sfide, dovrà dimostrare la sua forza e il suo coraggio.

La leggenda narra che, dopo la morte dei genitori, Lancillotto, ancora bambino, era stato rapito dalla Dama del Lago che lo aveva tenuto con sé in un castello incantato vicino a un lago. Diventato adulto, Lancillotto espresse il desiderio di recarsi alla corte di Artù per diventare Cavaliere della Tavola Rotonda. Nella corte di Artù si innamorò della regina Ginevra, ma per non cedere alla passione partecipò a imprese pericolose che lo tennero per lungo tempo lontano da Camelot. Alla fine però la passione dei due amanti viene allo scoperto, minando definitivamente la pace nel regno di Re Artù. Lancillotto colpito dal rimorso verso il suo signore, abbandonò l’Ordine dei Cavalieri della Tavola Rotonda e andò a vivere come eremita nella foresta.

Nel Lancilotto di Chrètien de Troyes, si ha una delle immagini più intense dell’amor cortese: l’amore di Lancillotto e Ginevra si impone come forza assoluta nell’idea collettiva dell’amor cortese, in quanto è un amore estraneo al vincolo materiale del matrimonio, ma è solo fine a se stesso. La suprema intensità di quest’amore accompagna gli amanti alla ricerca di un bene totale, lontano da ogni compromesso e pronto ad affrontare le avversità esterne. Questo amore non resta ideale come nella lirica cortese, ma si concretizza in una vera e propria relazione adulterina. Di seguito i versi in cui Lancillotto raggiunge Ginevra per vivere completamente il loro amore:

 

Lancillotto ora ha ciò che brama:

la regina lo accoglie, ed ama

che stia con lei e che le faccia

piacere: tiene fra le braccia

lui lei, e lei lui tra le sue.

È così dolce il gioco ai due

e del baciare e del sentire,

che nebbero, senza mentire,

una gioia meravigliosa

tanto che mai una tale cosa

non fu udita né conosciuta;

ma da me resterà taciuta:

nel racconto non può esser detta.

(vv. 4669- 4681)

 

Martina Michelangeli x Medievaleggiando

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Written by : Redazione

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