Un viaggio a ritroso nella memoria.

Questo è il tema centrale del volume dedicato a Petrarca dalla Kleiner Flug, la casa editrice di fumetti nata nel 2013 che ha deciso di dividere la propria produzione in quattro collane, quattro aree macrotematiche dedicate agli adattamenti delle opere teatrali e letterarie, oltre che ai luoghi ed ai personaggi illustri della Storia italiana.

Ed è proprio alla collana dedicata a questi ultimi, chiamata Prodigi tra le nuvole, che appartiene il volume che andremo a vedere oggi: Francesco Petrarca, con i testi di Filippo Rossi ed i disegni di Claudia Razzoli, in arte Nuke. Prodotto nel 2014, quasi a dare le basi per le future uscite della collana, ci troviamo davanti ed un prodotto particolare, in cui alle scene tipiche di un fumetto, con personaggi che interagiscono tra di loro con parole ed azioni, vengono intervallati con quelli che potremmo definire veri e propri dipinti, tavole in splash page dedicati interamente ai disegni di Nuke, in cui i testi di Rossi lasciano il posto a quelli dello stesso Petrarca.

Una scelta stilistica che ho molto apprezzato. Sebbene i testi di Rossi siano ottimamente scritti, senza sbavature e capacissimi di descrivere o raccontare gli eventi, le poesie ed i pensieri del Petrarca sono insostituibili, ottimi per accompagnare i luoghi e i paesaggi, come il castello di Portovenere o il tramonto che accende i cieli di Parma. O come l’amore per Laura, che ci viene mostrata in tutta la sua bellezza, non come donna ma come musa del poeta, quasi una personificazione della Poesia.

È lei l’altra grande protagonista del volume: la Poesia. Fin dalle prime pagine ci viene mostrato l’amore di Petrarca per la poesia, per i libri e la cultura. Un amore condiviso da molti dei personaggi presenti nel volume, ma spesso non compreso da tutti. Potremmo infatti dividere le figure incontrate da Petrarca in tre macro categorie: gli intellettuali, a cui appartiene lo stesso Petrarca, che amano e capiscono la poesia; gli appassionati, perfettamente rappresentati dal popolo di Arezzo, che apprezzano la cultura, anche se spesso non la capiscono finché non viene spiegata loro – leggendo il volume capirete perfettamente a cosa mi riferisco; ed infine coloro che non se ne interessano, rappresentati perfettamente dal cocchiere della carrozza su cui viaggia Petrarca, che vede i libri che Petrarca trasporta solo come un qualcosa con cui guadagnare. Ma non un nemico della cultura, la mancanza di un confronto intellettuale si appianerà infatti davanti ad una battuta ed una risata in compagnia.

Altri sono i nemici della cultura, intuiamo grazie ai discorsi di Petrarca, e quindi di Rossi: le guerre, le tensioni politiche, che sfociano nella violenza, la Peste, che inasprisce situazioni già labili. E poi la Morte, che porta via le persone amate ed i sentimenti, che i poeti sono destinati a sentire, a provare, ma mai a vivere:

Noi siamo prima di tutti corpi, carne. Viviamo, proviamo emozioni e possiamo solo cercare di rappresentare queste nostre emozioni ma non le ricreeremo mai! Come un alchimista, tu forgi a materia le tue idee, la materia che usi è naturale, esiste al di là delle tue intenzioni.”

Ma noi siamo imperfetti! Le idee sono perfette!”

La perfezione non esiste, Francesco. Esiste piuttosto l’equilibrio dell’uno e dell’altro aspetto della realtà. Vai, vivi, sogna. E poi scrivi!”

Un volume pregevole, che consigliamo vivamente, anche per la comparsa, seppur solo in forma onirica, di Dante, con cui Petrarca ha lo scambio di battute sopra riportato.

Durante il viaggio del poeta fino a Roma, per partecipare al Giubileo – quinto ed ultimo a cui assistette – Petrarca visiterà così i luoghi in cui ha vissuto, in un viaggio a ritroso della memoria: Genova, Bologna, Firenze, fino alla nativa Arezzo. Ma non solo un bagno nei ricordi. Grazie a questo viaggio, infatti, Petrarca potette finalmente conoscere Giovanni Boccaccio, con cui fino ad allora aveva tenuto “solo” un fitto scambio epistolare. Un incontro molto importante per i due, e per tutta la letteratura italiana! Sebbene sappiamo che storicamente Dante e Petrarca si siano conosciuti solo fugacemente, e non abbiano mai intessuto particolari rapporti, a parte che nei sogni come suggeritoci da questo volume, fu grazie all’interessamento di Boccaccio che, in un certo senso, vi furono rapporti indiretti tra i due poeti, che insieme a Boccaccio sono considerati le “tre corone” della letteratura italiana. Un rapporto su cui torneremo sicuramente in un articolo dedicato!

 

Dario Medaglia

 

 

Per approfondire:

TESTI ROSSI FILIPPO; DISEGNI NUKE, Francesco Petrarca, Kleiner Flug, Napoli 2014

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Written by : Redazione

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