Pater patriae
Con questo appellativo, inciso su una lastra per volere del governo e del popolo fiorentino poco dopo la sua morte, viene ancora oggi ricordato Cosimo di Giovanni de’ Medici.
Sebbene con il padre Giovanni la famiglia prosperò economicamente ed altri antenati furono legati alla vita politica o militare della città, è Cosimo, chiamato anche Il Vecchio dai suoi contemporanei, ad essere poi stato considerato l’iniziatore del legame stretto che legò la famiglia dei Medici alla politica fiorentina, legame che viene ricordato anche e soprattutto grazie al nipote, Lorenzo il Magnifico.
Di lui scrisse Francesco Guicciardini:
«Fu tenuto uomo prudentissimo; fu ricchissimo più che alcuno privato, di chi s’avessi notizia in quella età; fu liberalissimo, massime nello edificare non da cittadino, ma da re. Edificò la casa loro di Firenze, San Lorenzo, la Badia di Fiesole, el convento di San Marco, Careggio; fuori della patria sua in molti luoghi, eziando in Ierusalem; […] e per lo stato grande, chè fu circa a trenta anni capo della città, per la prudenzia, per la ricchezza e per la magnificenzia ebbe tanta riputazione, che forse dalla declinazione di Roma insino a’ tempi sua nessuno cittadino privato n’aveva avuta mai tanta…»
Ed è proprio di Cosimo de’ Medici e della sua scalata al potere che parleremo oggi, grazie al volume dedicatogli dalla casa editrice Kleiner Flug. Editore di fumetti dal 2013, questo gruppo di autori ed amici ha deciso di dividere la propria produzione in quattro collane, quattro aree macrotematiche dedicate agli adattamenti delle opere teatrali e letterarie, oltre che ai luoghi ed ai personaggi illustri della Storia italiana.
Prodigi fra le nuvole è il nome della collana dedicata alle biografie di santi e condottieri, artisti e scienziati, che andremo a riscoprire ed approfondire grazie alle tavole dei volumi da loro proposti.
Il volume dedicato a Cosimo, uscito nel 2018, porta le firme dello sceneggiatore Alex Lucchesi e del disegnatore Davide Susini.
Il tratto di Susini è pulito, ma la qualità del disegno non rende sempre giustizia ai personaggi. I primi piani sono tratteggiati ottimamente, mentre le scene più confusionarie, come la splash page dedicata all’assedio delle forze lucchesi da parte delle armate di Rinaldo degli Albizzi, ci appaiono ridotte a semplici abbozzature di personaggi e luoghi. Sorte che tocca anche alle folle, in cui i personaggi che conosciamo risaltano grazie ad elementi particolari del vestiario, non per i visi. E proprio sui visi vorrei soffermarmi.
Non abbiamo molte opere medievaleggianti, dedicate a Cosimo. Sicuramente molti di noi hanno visto il telefilm dedicato alla famiglia dei Medici, prodotta pochi anni fa. In questa serie Cosimo è interpretato dall’attore Richard Madden, una scelta poco felice dal punto di vista visivo per la poca attinenza ai dipinti e descrizioni che ci sono pervenute del Vecchio. Susini, al contrario, ci restituisce una sua versione del personaggio, che seppur disegnata con un tratto particolare, si avvicina molto al viso che conosciamo grazie a Agnolo Bronzino o Donatello. Anche altri personaggi, come ad esempio il già citato Rinaldo degli Albizzi, hanno ricevuto un trattamento simile, visibile nei primi piani.
Purtroppo, come abbiamo detto, è nelle scene con più persone che il lettore ha problemi nel riconoscere i vari personaggi. E non parliamo solo delle folle, ma anche nelle interazioni tra due o più soggetti, interazioni non aiutate dall’uso dei colori, tendenti quasi al monocromatico. Susini ha tentato di ovviare a questo problema caratterizzando alcuni personaggi con cicatrici vistose o, dove possibile, con capigliature caratteristiche, ma più di una volta si è costretti a fermarsi per rileggere i dialoghi, grazie ai quali risalire ai nomi degli interlocutori.
I dialoghi, così come la sceneggiatura, sono il vero punto di forza di questa opera. Lucchesi ha svolto un lavoro eccelso, i dialoghi sono vivi e ben descrittivi, in primis quelli di Cosimo, tanto da non farci sentire la necessità di scritte esplicative a parte quelle con le date ed i luoghi. Solo alla fine ci vengono fornite informazioni sui destini di alcuni dei protagonisti, presentate però in forma di note giudiziarie, come se scritte da uno dei personaggi all’interno della vicenda. Inoltre, l’uso del latino o dei modi di dire fiorentini rendono il racconto più genuino. Una delle particolarità dei dialoghi che ho più apprezzato è stato sicuramente l’uso di termini relativi al gioco degli scacchi, usato come metafora degli eventi a cui contemporaneamente assistiamo, soprattutto da Cosimo, che può così descriverli a Michelozzo, ed a noi, in assoluta tranquillità.
Un acquisto consigliato? Si, soprattutto se amate gli scacchi!
Dario Medaglia
Per approfondire:
TESTI LUCCHESI ALEX; DISEGNI SUSINI DAVIDE, Cosimo de’ Medici, Kleiner Flug, Napoli 2018