CADITOIA: Detta anche piombatoia, ovvero vano aperto tra i beccatelli che sostengono le merlature avanzate rivolto verso il basso per colpire verticalmente con pietre e liquidi bollenti l’attaccante che iniziava l’approccio alle mura. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CALIFFO: parola usata per indicare il successore del Profeta come guida politica e spirituale della comunità islamica. Rappresenta la massima magistratura islamica, a rilevanza eminentemente politica, anche se non esente da risvolti spirituali e religiosi.

CALIMALA: si tratta dell’arte mercantile fiorentina, dei panni di lana. I mercanti dell’arte di calimala, acquistavano il materiale dall’esterno, soprattutto in Inghilterra e in Belgio, o alle Fiere della Champagne. La filiera precedente lo smercio era tenuta gelosamente segreta da parte degli artigiani di calimala. Questo nome si è supposto che provenga dai primi luoghi di lavorazione, dove i fondachi erano allineati, ed era chiamata “calle mala”, oppure dal greco “bella lana”. Nel 1301 abbiamo il primo statuto dell’arte, che aveva origini più antiche.

CAMMINO DI RONDA: Corridoio ubicato lungo il bordo superiore della cinta muraria, provvisto di parapetto, avente funzioni di sorveglianza. Poteva essere coperto o scoperto. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CANNONIERA: Apertura che protegge il pezzo di artiglieria ubicato per la difesa, può essere a cielo scoperto o in vano coperto (casamattata). Realizzata con adeguati spessori murari e, quando scoperta, costituita dallo spazio compreso tra due merloni contigui. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CANTO GREGORIANO: canto monodico e corale privo di qualsiasi accompagnamento strumentale, proprio della liturgia cristiana romana. Gregoriano perché secondo la leggenda sarebbe stato istituito da papa Gregorio Magno, in realtà nasce fra IX e X secolo dall’incontro fra la tradizione musicale dei Franchi e quella romana.

CANSÓ: canzone trobadorica strofica di argomento amoroso. La melodia di ciascuna strofa è articolata secondo uno schema AAB.

CAPITANO DEL POPOLO: locuzione che identifica il magistrato che tutelava il «popolo» nel comune podestarile; a volte era un forestiero come il podestà, doveva appartenere al partito dominante e la carica poteva durare fra i sei mesi e un anno.

CAPITOLO: assemblea di membri di un ordine (p.es. capitolo generale dell’ordine francescano) oppure un collegio di canonici. 

CAPONIERA: Elemento della fortificazione ideato da Francesco di Giorgio Martini nella seconda metà del XV secolo. Costruzione di altezza contenuta, esterna alle mura, defilata al tiro delle artiglierie nemiche. Era posizionata in genere nel fossato, con funzione di protezione dello stesso, nel caso di penetrazione delle forze attaccanti. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CAPOSALDO: Si trattava di un premio che veniva elargito ai condottieri non per forza stipulato al momento della firma della condotta. Questo figurava come un ducato mensile a lancia che doveva essere diviso tra gli ufficiali.

CARAVANSERRAGLIO: edificio pubblico tipico dell’Asia Minore e del Medio Oriente che aveva la funzione di luogo di sosta per le carovane, ospitava sia i viaggiatori che gli animali al loro seguito; a partire dal XIII secolo quelli extraurbani erano anche fortificati.

CARMELITANI: ordine religioso nato nella prima metà del XIII secolo. La regola è stata scritta tra il 1208 e il 1209 dal patriarca di Gerusalemme Alberto da Vercelli. Verso la metà del secolo si trasferirono in Europa dal Monte Carmelo in Palestina, seguendo la regola degli ordini mendicanti dedicandosi soprattutto alla predicazione.

CARTULARIO: nell’Europa medievale era un registro che conteneva dei formulari giuridici medievali, mentre nel mondo bizantino siamo di fronte ad un burocrate che amministrava il patrimonio personale dell’Imperatore, il Basileus. In epoca franca questo termine ebbe una diversa connotazione, ovvero quella di schiavo al quale era concessa la libertà per mezzo di una carta (charta ingenuitatis).

CASA A CORTE: abitazione contadina del periodo medievale (e non solo). Poteva essere sia terrenae, cioè ad un solo piano quindi strutturate in senso orizzontale, o solariate, ovvero avere un secondo piano e strutturate in senso verticale. La casa a corte, come dice la parola stessa, prevedeva un annesso di più edifici separati, che appunto costituivano una corte, all’interno del quale si trovava l’aia. Questi locali erano addetti alle mansioni differenti dei contadini. Uno degli edifici era l’abitazione vera e propria. Le case a corte sono tipiche del paesaggio mezzadrile toscano nel XIII secolo.

CASA SOLARIATA: abitazione del periodo medievale, che prevedeva un solaio, quindi un secondo piano e diffusa soprattutto in area cittadina. Se ne hanno menzioni già in epoca longobarda, ma soprattutto a partire dal XII sec. quando gli spazi vuoti presenti nelle città iniziano a essere lottizzati e quindi in parte edificati.

CASA TERRENA: abitazione medievale che prevedeva un solo piano, era tipica del contado altomedievale italiano ed europeo ed era costruita con materiale deperibile, come legno, paglia e scandule ovvero delle tegole di legno che servivano a ricoprire il tetto. Queste abitazioni potevano essere smontate per necessità e rimontate in luoghi più sicuri, dal proprietario stesso.

CASAMATTA: Ambiente difensivo della fortificazione ricavato al suo interno, originariamente realizzato alla base della scarpa esterna per battere il fossato, in seguito distribuita lungo tutto il perimetro difensivo della fortificazione, anche a livelli superiori, prevalentemente concentrata nei fianchi dei bastioni, generalmente a due ordini di fuoco sovrapposti. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CASCINA: termine che indica diverse tipologie insediative diffuse nella pianura lombarda, strutturate sia in gruppi di case che in abitazioni temporanee o fattorie. Dal XV-XVI secolo questo termine subisce uno slittamento semantico, e passa ad indicare una grande azienda agraria costruita intorno ad una corte chiusa. Le cascine sono legate alla grande attività di riforma dei grandi proprietari tardo medievali che iniziavano ad usare manodopera salariata.

CASSERO: In arabo qasr che vuol dire castello, dal latino Castrum, sinonimo di mastio. Opera che sovrastava tutto il complesso fortificato, con funzione di protezione e comando. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CASTELLI URBANI: da non confondere con le città ridotte, il castello urbano viene edificato fortificando un luogo della città, trasformandolo in un castello; questa azione edificatoria era tipica delle città particolarmente grandi come, ad esempio, a Roma, che aveva il tracciato delle mura Aureliane di 18 km. I goti, del VI secolo, si asserragliano nel mausoleo di Adriano, fortificandolo.

CATAFRATTO: Il Cavaliere catafratto è il cavaliere cosiddetto “pesante” ovvero coperto d’armatura completa, detto appunto catafratta. 

CATARISMO: nome che indica il movimento, la dottrina dei catari.

CATARO: dal greco katharos «puro» , termine che indica il dualista medievale. I catari, diffusi in tutta Europa fra XII e XIV secolo, ma soprattutto nella Francia del Sud e nell’Italia settentrionale, si scagliavano contro la Chiesa di Roma e predicavano il rinnovamento morale attraverso la contrapposizione fra bene e male e il rifiuto totale della materialità.

CATTEDRA: seggio, in generale sedile costituito da una schienale alto, braccioli e sormontato da un baldacchino; era riservato alle alte cariche ecclesiastiche tra cui il papa.

CATTEDRALE: chiesa principale di una diocesi, è sede vescovile e per questo vi è ubicata la cattedra da cui ha origine il nome.

CAVALIERATO: Si tratta di un’istituzione tardo-medievale che dava prestigio a chi ne faceva parte, anche se stava perdendo i suoi connotati militari. Già nella Firenze trecentesca il cavalierato era una nobilitazione che aveva la funzione di onorificenza politica, concessa da autorità che non appartenevano, per diritto di nascita, all’antica nobiltà feudale e, anche i mercanti potevano assurgere a questo titolo onorifico.

CAVALIERE: Costruzione in terra o muratura, innalzata all’interno dei bastioni o talvolta anche lungo lo sviluppo delle cortine, a dominio e controllo delle opere sottostanti. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CAVALIERE: dal provenzale cavalier, che risale al latino tardo caballarius, derivato di caballus «cavallo»; indica, in generale, chi va a cavallo. Nel Medioevo il termine designa un guerriero a cavallo, ma anche chi fa parte della cavalleria e per estensione indica la nobiltà, soprattutto d’animo. Nei poemi e romanzi cavallereschi, si trovano le figure dei cavalieri erranti che andavano girando in cerca d’avventure nobili e rischiose, sempre pronti a prendere le difese delle donne, dei deboli, degli oppressi.

CAVALLEGGERO. Si tratta di un soldato a cavallo, armato alla leggera e si distingue dal catafratto, perché svolgeva mansioni differenti, come l’avanscoperta dei territori.

CAVALLERIA: Nel Medioevo il termine indica non solo i reparti militari a cavallo ma anche un’istituzione politica e sociale, della quale facevano parte i cadetti esclusi dalla trasmissione ereditaria del feudo. Questi si legavano fra loro da un giuramento di fedeltà, non a un signore, ma agli ideali di giustizia e onore, di difesa della fede, dei deboli, delle donne, secondo la morale celebrata dalla poesia cavalleresca. Da quest’ultimo punto, per estensione, il termine è passato anche a indicare nobili qualità.

CENOBITA: termini che indica un monaco che alle origini del cristianesimo si isolava assieme ad altri monaci, quindi è il contrario di anacoreta.

CENTRO DOMOCOLTILE O CAPUT CURTIS: è il cuore pulsante dell’azienda curtense, dislocata in più territori. Si differenzia dalle altre perchè all’interno vi si trovano gli edifici padronali e i magazzini.

CENTRO DOMOCOLTILE: è la sede centrale di un’azienda curtense, il suo centro nevralgico, dove convogliava la maggior parte del surplus agricolo dei mansi dipendenti; è anche la sede del massaricium.

CHATA: abitazione della zona della steppa, fatta di argilla sassi e sabbia, rami d’albero o canne intrecciate e poggiava direttamente sul suolo.

CHIOSTRO: dal latino claustrum (luogo chiuso), è un cortile porticato interno a un edificio monastico, al centro presenta  sempre una fontana ed era sempre posizionato a sud della chiesa, in modo da non essere mai in ombra durante la giornata. Il chiostro svolgeva la funzione di luogo di preghiera, di ricreazione e d’incontro fra i monaci.

CHIUSE ALPINE: Si tratta di un sistema difensivo, installato nelle Alpi intorno al IV secolo e denominato anche tractus circa alpes. Non si tratta di un limes, ma di apprestamenti difensivi che avevano l’obiettivo di rallentare l’avanzata del nemico. Si suppone con azioni di disturbo.

CIBORIO: piccola costruzione a forma di baldacchino sostenuta da quattro colonne e posta sopra l’altare di una chiesa, al centro del presbiterio; alcune volte è usato come sinonimo di tabernacolo.

CISTERCENSE: monaco appartenente all’ordine dei Cistercensi. Ordine fondato a Cistercium ( da qui il suo nome) nel 1098 da Roberto Molesme. I Cistercensi erano ligi alla loro regola, basata sulla povertà e sul lavoro manuale. 

CITTÀ RIDOTTA: si tratta di centri che si contraggono a seguito della costruzione di nuove cinte, più ristrette rispetto alla massima espansione della città classica, ma che non perdono lo status urbano.

CLARISSA: monaca appartenente all’ordine delle clarisse (ramo femminile dell’ordine francescano) fondato da Francesco e Chiara d’Assisi nel 1212. Nel 1253 viene approvata la regola scritta da Chiara stessa che si basava sugli stessi principi della regola francescana.  Nate inizialmente come Recluse di San Damiano diventano Clarisse nel 1263 con la regola di Papa Urbano IV. 

CLAUSURA: dal latino claudĕre, termine che disciplina le uscite dalle case religiose, generalmente inserita nelle regole degli ordini monastici femminili. La clausura può essere di due tipi: disposta dal Papa per le monache dedite alla vita contemplativa; quella legata alla missione di ogni istituzione religiosa.

CLERICI VAGANTES: dal latino medievale, locuzione che indica gli ecclesiastici che nel Medioevo non appartenevano a una diocesi o chiesa e che quindi prestavano servizio itinerante. Questa locuzione indica anche quei chierici che, fra XII e XIII secolo, si spostavano di università in università per sentire i diversi maestri.

CLUNIACENSE: appartenente all’ordine benedettino di Cluny, fondato nel 910 dall’abate Bernone di Cluny, che riformò l’ordine benedettino, organizzandolo in diverse abbazie indipendenti

CODICE: dal latino codex, che indicava la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno, successivamente passò a indicare la tavoletta cerata ad uso di scrittura e, infine, il libro manoscritto formato da più fogli, in opposizione al rotolo. Quindi, il termine indica il libro manoscritto, in opposizione al libro stampato; è sinonimo di manoscritto.

CODICOLOGIA: disciplina che ha per oggetto lo studio del libro manoscritto in ogni suo aspetto, sia esterno sia interno, e per fine la descrizione analitica dei codici antichi, medievali e moderni.

COLUBRINA: Dal latino coluber (serpente). Artiglieria del XVI secolo utilizzata sia negli assedi che nella difesa delle piazzeforti; andrà a sostituire le bombarde rispetto alle quali aveva minor calibro e peso ma, al contrario, tirava proiettili di ferro invece che di pietra. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

COMMENDA: Termine che indica un beneficio ecclesiastico vacante affidato a un religioso o a un laico; anche il beneficio stesso. La parola indica anche il contratto commerciale per cui un contraente (commendante) affidava a un altro (commendatario) un capitale da impiegare commercialmente. Negli ordini cavallereschi, attribuzione a un membro dell’ordine di un beneficio appartenente all’ordine stesso; per estens., la rendita, il fondo assegnato.

COMPAGNIA DI VENTURA: associazione di mercenari sotto la guida di un condottiero, che si diffuse a partire dal XIV secolo e si affermò in tutta Europa ma in special modo in Italia. Le compagnie di ventura introdussero una nuova teoria del combattimento a cavallo, con pesanti armature e lunghe lance.

COMUNE: il termine indica una forma di governo che si sviluppò in Europa Occidentale, e in particolar modo in Italia a partire dall’anno Mille; nasce come un’associazione volontaria, temporanea e confermata da giuramento, fra cittadini o gruppi di essi, che si sviluppò gradualmente fino a ottenere riconoscimento giuridico-politico da un’autorità superiore.

CONCILIO: termine che proviene dal latino concilium (convocazione, convegno). Indica un raduno della gerarchia religiosa, in particolare per la religione cattolica si parla di concilio ecumenico (in cui vengono convocati dal pontefice tutti i vescovi).

CONDOTTA: era il patto attraverso cui un capitano di ventura era assoldato da un principe o da un comune con un certo numero di milizie ai suoi ordini; per estensione indica anche lo stipendio stabilito per il servizio e le milizie stesse. Anche in Inghilterra e in Francia esistevano dei contratti simili, chiamate rispettivamente indenture e lettre de retenue. Va specificato che il termine condotta era generico nell’Italia del primo XV secolo ed indicava qualsiasi tipo di contratto che riguardava la “cosa pubblica” come le concessioni per lo sfruttamento delle miniere o gli appalti per il vettovagliamento.

CONDOTTA IN ASPETTO: Era la condotta con la quale il condottiere e la compagnia al suo servizio, rimanevano a disposizione dell’assuntore, per accorrere al suo servizio in caso di necessità immediata.

CONDOTTIERO: capitano di uno schieramento di soldati spesso mercenari; nel Medioevo era usato per indicare colui che guidava le compagnie di ventura.

CONDOTTO DI VENTILAZIONE: Piccola apertura realizzata nell’intradosso delle casamatte o nelle gallerie di moschetteria con funzione di canalizzare l’evacuazione dei fumi tossici prodotti dallo sparo delle armi da fuoco. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CONFRATERNITA: nell’ambito cristiano la parola indica un’associazione di fedeli, autorizzata dall’autorità ecclesiastica che ha per scopo opere di carità, incremento del culto pubblico; i suoi membri sfoggiano un abbigliamento particolare ma non pronunciano voti o vivono in comune. Nel mondo islamico, dalla metà del XII, indica un raggruppamento, a base gerarchica e con regolare ordinamento amministrativo, di musulmani di sesso maschile che si propongono di vivere una vita religiosa più stretta riunendosi almeno una volta alla settimana per pratiche di devozione in comune.

CONNESTABILE: titolo degli ufficiali di corte bizantini a capo delle scuderie regali. In Occidente, il titolo passa a indicare gli franchi con analogo ufficio; presso i Carolingi, capo militare che poi, sotto i primi Capetingi, ebbe posto tra i grandi ufficiali della corona, succedendo al siniscalco nelle attribuzioni militari. Tra il XIV e il XVII secolo il termine indica comandante generale militare, che esercitò la propria giurisdizione sui militari e su tutto quello che si riferiva alla guerra.

CONTE: titolo nobiliare che nella gerarchia araldica segue quello di marchese; anche, la persona investita di tale titolo. Nel Medioevo il conte o comes, era nominato direttamente dal re e da lui dipendente, era giudice e supremo tutore dell’ordine. Nel feudalesimo il comes era il signore di una contea. Il conte palatino, presso i Franchi, era un alto dignitario della corte regia; sotto i Merovingi, assessore del tribunale regio; con i Carolingi, capo del tribunale regio e della cancelleria.

CONTROMINA: Insieme di operazioni sotterranee volte a ribattere con gli stessi mezzi gli scavi, a livello superiore, procurati dall’assediante per un attacco di mina ad un’opera fortificata. Attraverso la realizzazione di gallerie si giungeva sotto le analoghe opere scavate dall’attaccante, determinandone successivamente il crollo o l’esplosione. Nel XVI secolo si provvedeva a dotare le nuove fortezze, durante la loro costruzione, di opere di contromina, ricavate alla base del muro di scarpa nel suo spessore (es. il Forte dell’Aquila). Celebri le opere di mina realizzate da Spagnoli e Napoletani agli inizi del XVI sec., che danneggiarono gravemente Castel dell’Ovo, ed ancor più l’apparato di contromina della cittadella di Torino (XVIII sec.) con 20 km di estensione. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CONTROSCARPA: Parete inclinata del fossato circuente l’opera fortificata. (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CONVENTO: dal lat. conventusus «adunanza», luogo dove risiedono i religiosi e le religiose appartenenti a un ordine mendicante (domenicani, francescani, cappuccini ecc.); non è sinonimo di abbazia o monastero.

CONVERSO: nel monachesimo antico la parola indica un uomo diventato monaco in età adulta; successivamente, con l’elevazione dell’ordine monastico al grado sacerdotale, il termine determina il fratello laico che, nelle comunità monastiche, si occupava dei servizî profani e dei lavori manuali.

CORTINA: Elemento continuo di collegamento tra gli elementi posti ai vertici del perimetro fortificato (torri, bastioni, etc.) (Testo a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli – Sez. Campania)

CORVÉE: nel diritto feudale, la parola indica una serie di prestazioni personali dovute al signore, generalmente consistenti in alcune giornate di lavoro.

CRIPTA: ambiente situato nella zona sotterranea di una chiesa nel quale sono conservati resti o di martiri o di alti prelati; a volte, nell’architettura romanica e gotica si estese fino a diventare una chiesa sotterranea.

CRIPTA A ORATORIO: consiste in una stanza sottostante l’abside.

CRIPTA ANULARE: che consiste in un corridoio semicircolare, sottostante l’abside.

CRISOBOLLA: Particolare tipo di documento ufficiale in uso presso la cancelleria imperiale di Costantinopoli e adottato poi nel Medioevo anche presso le corti occidentali. Il termine deriva dal greco chrysos, oro, e dal latino bulla, con riferimento al sigillo d’oro impresso in calce ai documenti ufficiali: dal sigillo stesso il termine passò ad indicare per estensione l’intero documento.

CROCIATA: sostantivo che indica ognuna delle spedizioni militari condotte a partire dal XI secolo per la liberazione del Santo Sepolcro e più in generale dei luoghi legati alla cristianità; successivamente passò a indicare spedizioni volte a difendere il cattolicesimo da nemici di un’altra fede.

CURIA: il termine in origine indicava la più antica ripartizione politica e religiosa del popolo romano, attribuita a Romolo, il quale avrebbe diviso i cittadini in tre tribù (Tizî, Ramni e Lùceri) e ciascuna di queste tribù in dieci curie. Nel Medioevo passò a indicare il nome di alcune magistrature; nota è la Curia romana come il complesso di tutti i dicasteri (Segreteria di Stato, Congregazioni, Consigli, Tribunali e Uffici) di cui il pontefice si avvale per trattare gli affari della Chiesa cattolica.

CURTES, VILLA MANOR, REGIME DOMANYAL, MANORYAK SYSTEM: è un sistema di conduzione agraria che, in Italia, si afferma in particolare a seguito della conquista franca del 774. Quindi la curtis risulta l’insieme delle due parti, il massaricio e il dominicio, distribuite in più territori.

CURTES CEREALICOLA: sono curtes addette alla produzione di cereali, in Italia erano tipiche della Pianura Padana.

CURTES PIONIERA: sono aziende impiegate nel disboscamento e nel dissodamento di aree “vergini”, facenti parte della riserva signorile.

CURTES SPECIALIZZATE: erano curtes impiegate in particolari colture come la vite o l’olivo.