Eccoci giunti, nel giorno della festa degli innamorati, all’articolo di approfondimento richiesto da una nostra utente: la sua domanda, che abbiamo trovato molto interessante, verteva sul confronto tra il bacio intimo rappresentato sul grande schermo e quello che potesse significare nel Medioevo. Noi oggi siamo qui per provare a dare una risposta.
Se, come tutti noi siamo abituati a vedere, il bacio, e in generale la sfera intima degli innamorati, nelle produzioni cinematografiche sono piuttosto sdoganate, nel Medioevo non era così. La dimensione amorosa, affettiva, intima e sessuale venivano vissute in modo diverso, quasi contrastante potremmo dire, rispetto a come noi le affrontiamo ai giorni nostri. Dobbiamo partire dall’assunto che, nel Medioevo, queste sfere esistevano ma venivano sperimentate in maniera complessa e in maniera differente a seconda del contesto di riferimento o della classe sociale di appartenenza. Se parliamo di letteratura, per esempio, è facile ritrovare nelle liriche cortesi o nei fabliaux scene e componimenti amorosi, con sfumature erotiche più o meno marcate, e satire contro la società. Quindi, se analizziamo questo punto di vista, potremmo dire che sì l’intimità era presente nelle composizioni, a volte anche molto marcata, ma nella vita quotidiana la situazione era diversa. Sicuramente l’aspetto affettivo era vissuto, ma in una dimensione privata per non incorrere nella disapprovazione dei concittadini o della Chiesa, che comunque aveva un certo ascendente con le sue prediche e i suoi divieti.
Come abbiamo detto, quindi, la quotidianità era ben diversa dalle poesie amorose degli ambienti alti. Basti pensare che, per quanto possa sembrarci strano attualmente, anche il matrimonio era regolato da rigidi divieti ecclesiastici, volti a tutelare la sacralità e la spiritualità dell’unione, il cui scopo era quello di ribadire l’importanza di non lasciarsi andare alle passioni e di concentrarsi solo sulla procreazione. Per la Chiesa, infatti, neanche all’interno di questo sacramento era possibile abbandonarsi ai piaceri della vita coniugale, poiché era considerato un peccato veniale. Possiamo anche ritrovare, soprattutto nel caso del matrimonio, sostanziali differenze a seconda del ceto sociale. Mentre nel contado erano più frequenti le unioni d’amore, coloro che appartenevano all’aristocrazia o alla borghesia non avevano questo privilegio. Il motivo è facilmente intuibile: negli ambienti alti i matrimoni venivano usati solitamente per suggellare alleanze o appianare dissapori tra famiglie, l’unione perciò aveva un fine politico ed economico, non sentimentale. Quindi, soprattutto nell’aristocrazia e nelle famiglie benestanti, per l’amore come lo concepiamo noi oggi dovremo aspettare la fine del XIX secolo, salvo rare eccezioni.
Dopo questo breve esempio, concludiamo tornando alla domanda iniziale: quali connotazioni assumeva il bacio nel Medioevo? Sicuramente simboliche, infatti questo gesto d’affetto era usato inizialmente anche tra persone dello stesso sesso come segno di pace, come omaggio o per suggellare un patto. Ma per il bacio romantico, intimo, la sfera era di certo privata e non vissuta in pubblico, considerando anche le connotazioni negative che avrebbe potuto assumere da diversi punti di vista, quello ecclesiastico fra tutti. Quello che sappiamo è che, comunque, ebbe molta fortuna ma per essere sdoganato, anche in questo caso, dobbiamo far passare qualche altro secolo.
Noi oggi, invece, che siamo abituati a dimostrare il nostro lato affettivo senza incorrere in censure, abbiamo bisogno di vedere il lato sentimentale trasposto in maniera evidente sul grande schermo. Non dobbiamo dimenticarci che i prodotti cinematografici sono sempre il riflesso della società che li sta guardando. Noi oggi forse abbiamo bisogno di vedere e di vivere, grazie allo schermo, quel tipo di amore passionale che ti attanaglia, mentre all’epoca forse non ne sentivano il bisogno.
Martina Corona
Per approfondire:
DELUMEAU JEAN, Il peccato e la paura. L’idea di colpa in Occidente dal XIII al XVIII secolo, Il Mulino, Bologna 2019.
LE GOFF JACQUES (a cura di), L’uomo medievale, Laterza, Roma 1987.
LE GOFF JACQUES, La civiltà dell’Occidente medievale, Einaudi, Roma 1981.
LE GOFF JACQUES, Il cielo sceso in terra, Mondadori, Milano 2003.