Il 14 ottobre del 1066 veniva combattuta una delle battaglie più famose del Medioevo, considerata forse uno dei capisaldi di quest’epoca, sto parlando della battaglia di Hastings. Se siete assidui lettori di Medievaleggiando saprete che del protagonista abbiamo già parlato in un altro articolo, si tratta di Guglielmo I, detto il Conquistatore, duca di Normandia, il quale, dopo questa celebre battaglia, divenne anche re d’Inghilterra, fino al 1087.

Questo episodio, infatti, segnò l’inizio della dinastia normanna nel territorio inglese. Conosciamo, dapprima, i protagonisti: da un lato troviamo i normanni, con a capo il già citato Guglielmo, e dall’altro troviamo gli inglesi, con il sovrano Aroldo “Godwinson” II, duca di Wessex e giunto al trono inglese da poco meno di un anno. I due si contendevano la successione, dopo la morte di Edoardo il Confessore avvenuta il 5 gennaio del 1066. La morte del sovrano inglese e la successiva disputa che ne derivò tra Aroldo e Guglielmo fu, quindi, la causa scatenante della battaglia di Hastings.

Edoardo, infatti, non aveva lasciato alcun erede diretto e la prima persona su cui ricadde la scelta dei nobili fu Aroldo che venne incoronato sovrano. Altri sovrani non concordarono con la scelta del popolo inglese (tra i quali troviamo anche Harald III di Norvegia). In particolare, tuttavia, Guglielmo il Conquistatore rivendicò il suo diritto al trono, sostenendo che fosse stato Edoardo stesso a prometterglielo e che Aroldo non sono ne era al corrente ma che, addirittura, l’avesse accettato.

Gli eserciti si scontrarono ad Hastings e, come già ho spoilerato all’inizio di questo articolo, i normanni ebbero la meglio sugli anglosassoni. Addirittura, nello scontro, perse la vita proprio il re inglese Aroldo II, che morì di morte violenta. Successivamente a questa vittoria, i normanni presero possesso dell’Inghilterra e Guglielmo ne divenne il re. Questo evento significò, quindi, un notevole cambiamento negli usi e nei costumi del territorio e del popolo inglese.

Simbolo iconografico, e allo stesso tempo una fonte importante, di questa battaglia è l’arazzo di Bayeux, opera che l’ha resa immortale e ricordata nel corso dei secoli. L’arazzo, o meglio il ricamo termine più corretto, è stato realizzato tra il 1066 e il 1082 probabilmente a Canterbury, successivamente trasferito a Bayeux, e si può dividere in due parti: nella prima vengono raccontati i fatti antecedenti Hastings e nella seconda, invece, la battaglia stessa. Il ricamo è eseguito su tela di lino con lane di diversi colori, è lungo oltre 70 metri e alto 50 centimetri, la narrazione è continua, come una striscia dei fumetti, intervallata da strutture che dividono le diverse sezioni, vi è anche un registro inferiore con scene di vita quotidiana, erotiche, favole o semplici raffigurazioni di animali sul cui significato gli specialisti ancora dibattono. È necessario, tuttavia, ricordare che l’arazzo racconta le vicende secondo l’ottica dei vincitori, quindi secondo i normanni.

L’arazzo, infatti, venne commissionato dal fratello di Guglielmo il Conquistatore, Oddone vescovo di Bayeux, in onore proprio di questa vittoria normanna sull’Inghilterra. La storia narrata sul ricamo ha inizio con Edoardo il Confessore che sentendo prossima la sua fine chiede ad Aroldo, suo cognato, di recersi in Normandia per annunciare a Guglielmo la sua intenzione di destinargli il trono d’Inghilterra. Dopo una serie di vicende, Aroldo rientra in Inghilterra e, alla morte di Edoardo, riceve la corona nonostante fosse stato lui stesso a portare la notizia che Guglielmo sarebbe diventato re d’Inghilterra. Segue, così, la disputa che noi tutti conosciamo tra i due protagonisti principali di questi avvenimenti, il ricamo racconta in maniera dettagliata i fatti dalla partenza dalle coste normanne (si vede anche l’abbazia di Mont Saint-Michel) allo lo sbarco sulle coste inglesi con tanto di cavalli immersi nell’acqua, particolareggiata è la descrizione della battaglia con i corpi che cozzano tra loro, cadaveri decapitati e la cruenta morte di Aroldo. L’importanza del ricamo non finisce qui. Questo magnifico manufatto non solo ci narra, per immagini e scritte (presenti nella parte alta dell’oggetto e che descrivono le scene), le vicende che conducono alla battaglia di Hastings ma ci offre uno spaccato di vita dell’XI secolo (ad esempio nel registro inferiore vediamo dei contadini che seminano e arano), il passaggio della Cometa di Halley, come avvenivano gli sbarchi con uomini e cavalli, le acconciature differenti secondo le “nazionalità”. Insomma è una fonte iconografica importantissima.

Ma chi, materialmente, ha eseguito il ricamo? Gli studiosi ancora s’interrogano su questo punto, verosimilmente furono delle donne a farlo, visto che l’arte del ricamo era prettamente femminile ma chi fossero e da dove venissero ancora non ci è dato saperlo. Forse erano inglesi, perché le fonti ci parlano dell’abilità superba di queste donne nel ricamare tessuti, soprattutto paramenti sacri, un tipo di ricamo assai noto è l’opus anglicanum, e forse erano suore visto che spesso nei monasteri si praticava questa attività.

La battaglia di Hastings rappresenta un momento importante della storia inglese, un momento di passaggio, e il ricamo di Bayeux che ce lo racconta una delle fonti iconografiche più interessanti e originali dell’Europa dell’XI secolo, ovviamente vi esorto ad andare a vederelo!

 

Eleonora Morante

 

Per approfondire:

DODWELL, Bayeaux, Enciclopedia dell’arte medievale, 1992

LAWSON M.K., The Battle of Hastings: 1066, Stroud, UK: Tempus, 2002

RAMIREZ J., Femina. Storia del Medioevo attraverso le donne che sono state cancellate, Il Saggiatore, Milano 2023

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Written by : Redazione

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