Ci troviamo agli inizi del XII secolo nell’Italia Meridionale, da oltre cento anni dominata dai Normanni. Il gran Conte Ruggero I di Sicilia della casa d’Altavilla muore nel 1101 lasciando due figli: Simone, il maggiore, e Ruggero. Data la morte prematura del primogenito, Ruggero divenne conte di Sicilia all’età di soli dieci anni. A seguito di una serie di scontri Ruggero riuscì ad acquisire il controllo dell’Italia Meridionale fondando uno dei primi e più potenti Regni dell’Europa medievale. Padre di Costanza e nonno di Federico II di Svevia, fu proprio Ruggero II d’Altavilla a guardare ad una carica ben più prestigiosa di quella che al momento possedeva.

Nonostante una serie di opposizioni, soprattutto da parte della Chiesa, fu incoronato Rex Siciliae (Re di Sicilia) il 25 dicembre del 1130. In soli dieci anni il potere di Ruggero divenne sempre più forte e riuscì ad acquisire il dominio su molti territori. A tal proposito nel 1140 ad Ariano (oggi Ariano Irpino in provincia di Avellino) furono convocate le Assise. Il termine assisa ha avuto una serie di significati differenti nel corso del tempo; lo storico Capasso afferma:

Pare che in principio venissero così chiamate le pubbliche assemblee, che formavano le leggi e giudicavano le liti. In seguito le stesse leggi e le sentenze in quelle pubbliche assemblee stabilite e decise si chiamavano pure Assise, ed erano sinonimi di Constitutiones.

Ruggero II con le “Assise di Ariano” promulgò un corpo di leggi a validità generale per sancire il suo potere e «la nascita del Mezzogiorno d’Italia quale entità politica autonoma ed unitaria».

Le Assise ci sono giunte tramite due codici manoscritti risalenti alla fine del XII secolo e sono il Vaticano Latino 8782 e il Cassinese 486. Il primo fu rinvenuto nella Biblioteca Apostolica Vaticana da Merkel, filologo tedesco del XIX secolo; il secondo fu ritrovato nell’Archivio dell’abbazia di Montecassino da Carcani, filologo italiano della seconda metà del XVIII secolo. Quest’ultimo manoscritto, a differenza del Vaticano Latino, non è privo di titolo ma riporta Assise regum regni Sicilie (le Assise dei re del regno di Sicilia). Nonostante ciò i due codici tramandano gli stessi contenuti ma in forma dissimile nel senso che differiscono di organizzazione interna ed ordine pur riportando lo stesso corpus.

L’attribuzione delle Assise a Ruggero II di Altavilla si deve ad uno studio fatto sui testi delle Costituzioni del nipote Federico II di Svevia. Quest’ultimo, avendo ereditato il titolo di re di Sicilia proprio dal nonno Ruggero, decise di rifarsi alle leggi dei suoi predecessori. Ciascuna costituzione era preceduta da un’inscriptio che riportava il nome del sovrano che l’aveva promulgata in passato.

L’importanza delle Assise sta principalmente nell’infrazione del principio della personalità riguardante il legame tra leggi e gruppi etnici. Le Assise sanciscono, invece, il principio della territorialità riguardante appunto il territorio e non la persona, è un principio per il quale tutti i soggetti liberi dimoranti nel regno devono sottostare all’autorità regia.

Uno dei punti fondamentali delle Assise è, inoltre, quello della legittimazione del potere regio come dono da parte di Dio stesso. Nel proemio del codice manoscritto Vaticano Latino si legge infatti «Legum auctoritatem per ipsius [Dei] gratiam optinemus» cioè «otteniamo l’autorità delle leggi attraverso la grazia di Dio». Sempre nel proemio Ruggero si rifà alla teoria delle due spade: egli dichiara di volersi impegnare per difendere i diritti della Chiesa tramite una spada materiale che gli è stata concessa direttamente da Dio. A tal proposito sono due le assise che, nello specifico, hanno l’intenzione di formalizzare la potenza del potere regio di Ruggero II. Nella prima (Assisa Vaticana Latina XVII) leggiamo che mettere in discussione i giudizi e le decisioni del re era considerata un’ingiuria grave, nella seconda (Assisa Vaticana Latina XX) che i falsificatori di lettere regie venivano addirittura condannati a morte. L’esempio di questa grande autocelebrazione è raffigurato nel mosaico della Martorana di Palermo che rappresenta proprio Ruggero II mentre riceve la corona reale direttamente da Gesù Cristo che sembra essere sceso sulla terra per incoronare il nuovo sovrano.

Le Assise sono, inoltre, uno tra i documenti più rilevanti per lo studio del diritto romano in epoca medievale in quanto si rifanno a norme del diritto giustinianeo (dal Corpus iuris civilis dell’imperatore Giustiniano I il Grande del VI secolo) e a consuetudini longobarde per anni diffuse nell’Italia meridionale. Per quanto concerne il diritto penale le Assise prevedevano una classificazione delle pene in tre tipologie: pecuniarie (pagamento di somme di denaro e confisca di beni), privative della libertà (carcere), corporali (mutilazioni, flagellazioni, pena di morte). Queste pene avevano lo scopo di proteggere la convivenza civile tra popoli, evitare il degrado dei costumi e le lotte tra baroni, non immuni da condanne.

Il corpus iuris rogeriano ha al suo interno, inoltre, una serie di norme che disciplinano il vivere quotidiano in ogni suo aspetto come leggi matrimoniali ed economiche. Fu proprio durante la convocazione del 1140 che Ruggero II decise di coniare una nuova moneta: il ducale o ducato d’argento chiamato così dal titolo di Duca di Puglia che spettava di diritto al Re di Sicilia.

Questa moneta (prima d’argento, poi d’oro) rimase in uso nell’Italia meridionale per oltre settecento anni.

Chiara Squarcio

  

Per approfondire

Assise di Ariano, in Enciclopedia online Treccani.

BARTOLOMEO CAPASSO, Sulla storia esterna delle Costituzioni del Regno di Sicilia, Napoli 1869.

CENTRO EUROPEO DI STUDI NORMANNI, ORTENSIO ZECCHINO (a cura di) Le Assise di Ariano 1140-1990. Atti del convegno internazionale di studi ad 850 anni dalla promulgazione, Ariano Irpino 1994.

ORTENSIO ZECCHINO, Le Assise di Ariano, Di Mauro editore, Cava dei Tirreni 1984.

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Written by : Redazione

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