Quando parliamo di Medioevo siamo portati a parlare di grandi battaglie, di personaggi maschili insomma lo pensiamo con un periodo dove solo gli uomini potevano agire, dove la femminilità aveva pochi spazi e per questa ragione, le donne che spiccavano possedevano doti eccezionali. La storiografia negli ultimi anni sta lavorando nel restituirci un Medioevo femminile, occupandosi non solo di donne eccezionali ma anche di quelle più ordinarie. Il libro di cui vi parlerò tratta la storia di una di queste grandi donne: Matilde di Canossa.

Nessuna donna, nemmeno regina o imperatrice, del pieno Medioevo ci ha lasciato tanti documenti, come lei; nessuna figura femminile è stata tanto al centro degli avvenimenti del suo tempo, come Matilde di Canossa; di nessuna (a parte solo Giovanna d’Arco) si è scritto tanto e tanto si è raffigurato, sia dai suoi ammiratori, consiglieri o protetti, sia dai suoi tanti avversari, che vedevano in lei una donna sovvertitrice dell’ordine costituito e della tradizione.

Questo è quello che si legge nelle prime righe di questo importante volume Matilde di Canossa. Una donna protagonista del suo tempo, un mito intramontabile di Paolo Golinelli (Salerno editrice, 2021) e che racchiude tutta l’eccezionalità di questa donna che ha saputo farsi strada in un momento molto delicato della storia medievale e in particolare di quella della Chiesa cattolica.

Il testo è articolato in due parti: nella prima l’autore ci fornisce un quadro dettagliato della vita di Matilde inserendola nel suo contesto, nella seconda, invece, possiamo leggere come nasce e si sviluppa il mito intorno a questa donna. La ricostruzione storica della vita di Matilde non è così facile come si possa pensare data la faziosità dei documenti che ci sono pervenuti; da un lato troviamo fonti che eccedono nel mitizzarla e mettere in luce quanto il suo contributo sia stato importante in quel periodo che conosciamo come lotta per le investiture, dall’altro  invece si trovano documenti che tentano di sminuire la sua figura, e ancora si può incappare in documenti che sembrano essere erogati dalla sua cancelleria ma che in realtà sono falsi. Insomma l’autore si destreggia fra queste fonti nel cercare di restituire al lettore una visione della Grancontessa il più attendibile possibile, guida con grandi capacità colui che legge attraverso i documenti dimostrando anche quali problemi debba affrontare lo storico che si avvicina a questa figura.

La seconda parte del volume si presenta ancora più interessante perché va a indagare le origini del mito di Matilde di Canossa. Un mito che affonda le sue radici nel Medioevo stesso infatti la figura di Matilde è stata materia di studio già dalla metà del Duecento e da lì non si è mai smesso di rimanere affascinati dalla sua storia. Ampio spazio viene dato a spiegare la figura di Matelda nella Divina Commedia, colei che accompagna Dante negli ultimi canti del Purgatorio. Si legge anche di come  Matilde nei secoli XVI e XVII  fu contesa tra diverse signorie italiane che rivendicavano la loro discendenza da lei ma, soprattutto, l’autore dimostra la sua dedizione a questa figura presentando una serie di riferimenti iconografici presenti sul territorio italiano troppo spesso ignorati o frutto di inesatte attribuzioni. Ovviamente non viene trascurato il mito di Matilde nell’Ottocento, si parla della sua rivalutazione in ambito italiano e soprattutto cattolico e della sua svalutazione negli ambienti tedeschi tanto che dire «andare a Canossa» divenne sinonimo di grande umiliazione, si legge anche della “scoperta” di Matilde da parte delle scrittrici inglesi di fine secolo che iniziano a proporre una lettura in chiave femminista di questa donna.

Concludendo, questo volume racchiude anni di ricerche, compiute dall’autore, che ci presenta in modo chiaro e interessante la vita e il mito di questo personaggio straordinario dando spazio al contesto in cui ha vissuto e fornendo un affresco della sua vita scevro da assurde chiavi interpretative.

Giulia Panzanelli

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Written by : Redazione

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