È notte a Pisa. Una notte rischiarata dalle luci delle stelle. E dalla luna.

Un ragazzino si intrufola nel battistero, passando dalla finestre. Si tratta del giovane Giovanni Pisano, entrato di nascosto per osservare l’opera del padre Nicola, in quel momento fuori città.

All’improvviso la scena si anima: dapprima gli intarsi iniziano a muoversi, e poi si danno alla fuga, seguiti dallo stesso pulpito con cui erano. Invano Giovanni cerca di fermarli… Per fortuna era solo un sogno.

Questo è l’inizio del volumetto che la Kleiner Flug ha dedicato alla figura di Nicola Pisano. La Kleiner Flug, ricordiamo, è una casa editrice di fumetti, nata nel 2013, che ha deciso di dividere la propria produzione in cinque collane: quattro aree macrotematiche dedicate agli adattamenti delle opere teatrali e letterarie, oltre che ai luoghi ed ai personaggi illustri della Storia italiana, a cui si è aggiunta ultimamente la collana chiamata DELUXE, con il primo numero incentrato su Dante e Beatrice. Per la precisione, questo volumetto appartiene alla collana Prodigi tra le nuvole, dedicata ai grandi personaggi storici della nostra penisola.

Sebbene il fumetto porti come titolo Nicola Pisano ed egli ne sia sicuramente l’oggetto della storia, fin dalle prime tavole ci è chiaro che quello di Giovanni non sia semplicemente il punto di vista attraverso cui noi possiamo osservare la vicenda. Bensì, siamo di fronte ad un coprotagonista, con il quale seguire sia la sua storia che quella del padre, e poter osservare con lui la crescita del rapporto tra i due Pisano. Ma anche con l’arte.

Un rapporto raccontatoci da Alessio Nencioni e Luca Lenci usando come ambientazione della vicenda Pisa e Siena. È nella prima città che ha inizio infatti la vicenda, con il sogno di Giovanni. Ed è qui che si trova la bottega di Nicola, dove i suoi aiutanti sono in pieno fermento. Ci troviamo in un periodo delicato per la storia della città, sottoposta ad una scomunica cittadina per la sua alleanza con l’imperatore Federico II ed in aperto contrasto con le altre repubbliche marinare, in primis Venezia e Genova. Per fortuna la situazione si risolverà favorevolmente per la città, anche grazie all’intercessione verso il papa da parte dell’arcivescovo Visconti, patriarca di Sardegna e committente di varie opere a Pisa, comprese quelle di Nicola.

Pisano potrà quindi rimettersi al lavoro sul pulpito, ed in seguito al successo di quest’opera sarà sempre Visconti ad assegnargli ulteriori lavori. Lavori che lo renderanno famoso e lo condurranno poi a Siena, dove gli sarà affidato il Duomo. Nella sua avventura lo seguirà sempre il figlio Giovanni, di cui vedremo la maturazione come uomo e come artista.

Ed è di Giovanni che voglio parlare. Sebbene, come ho già detto, l’oggetto della storia è Nicola, leggendo questo volumetto appare chiaro che il protagonista sia in realtà suo figlio. Abbiamo già visto storie di questa collana in cui il narratore ha usato, come intermediario, il punto di vista di altri personaggi, ma questi apparivano normalmente come spettatori della vicenda. Con questo volume, invece, Nencioni e Lenci si sono spinti oltre, spostando l’attenzione del lettore su Giovanni e sulla sua crescita. Una crescita non spontanea, ma che avverrà grazie all’interazione con le opere del padre, in cui l’ispirazione a superarlo in bravura e grandezza gli verrà fornita dagli intarsi e dalle figure scolpite. Come nel sogno iniziale, Giovanni interagirà direttamente con queste figure che, in una sorta di visione o sogno ad occhi aperti, spiegheranno al ragazzo, e a noi con lui, la storia artistica di Nicola e delle sue opere.

Un ottimo modo, le interazioni tra Giovanni e le opere del padre, per spiegare e descrivere l’arte di Nicola senza risultare didascalici. Spiegazioni sulle opere che verranno anche fornite da un altro personaggio della storia, l’unico a parte i due protagonisti ad essere degno di menzione, vale a dire il Capo Mastro della bottega dei Pisano, che assisterà i due nel lavoro.

Un’ottima sceneggiatura fa da scheletro per la vicenda, su cui è stato costruito un buon impianto narrativo. I disegni sono semplici, con visi espressivi ma a volte un po’ troppo caricaturali. Degno di nota è sicuramente l’uso del colore: sebbene le vignette tendano ad essere monocromatiche, in una vicenda in cui la storia va a braccetto con delle visioni lo stacco repentino grazie ad un cambio improvviso della tonalità del colore delle vignette rende facile al lettore il capire quando si passa dalla realtà al sogno. E rende più significativi ed emozionalmente forti quei momenti in cui questi due mondi, normalmente separati, si trovano a coesistere in una vignetta e nella vita di Giovanni.

L’unica pecca, se così vogliamo chiamarla, è nella lunghezza della storia. Sebbene si concluda quasi naturalmente, lascia quasi un senso di amaro in bocca, quasi una speranza che, girando la pagina bianca in fondo al volume, dietro ci aspettasse qualche altra tavola, per continuare il viaggio con Nicola e Giovanni.

Dario Medaglia

Per approfondire:

NENCIONI ALESSIO; NENCI LUCA, Nicola Pisano, Kleiner Flug, Napoli 2014

Share This Story, Choose Your Platform!

Written by : Redazione

Iscriviti alla nostra Newsletter

Leave A Comment