Il mondo dell’editoria offre sempre molti spunti interessanti di riflessione sul Medioevo e sulla percezione che abbiamo di questo periodo storico. Che siano saggi o romanzi, trovo sempre utile confrontarmi con questi lavori e riflettere sul punto di vista che propongono riguardo un determinato argomento medievale.
Nella recensione di oggi vi voglio parlare di questo piccolo volume: Sante e Streghe. Storie di donne nel Medioevo edito da Minerva edizioni nel 2019 e scritto da due donne: Beatrice Borghi e Maria Rosaria Catino. La prima è ricercatore e docente di Storia Medievale e di Didattica della Storia presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, la seconda invece è insegnante presso l’Istituto Comprensivo di Pianoro (Bologna), entrambe sono interessate a sperimentare nuovi metodi d’insegnamento della storia e questa attitudine si nota nel loro libro.
Il volume è composto da due racconti che narrano le vicende di due donne del Medioevo: la nota Chiara d’Assisi e la meno conosciuta Gentile Budrioli. La narrazione è in prima persona ed entrambe le protagoniste raccontano in breve gli episodi salienti della loro vita: Chiara la sua fuga di casa per farsi monaca contro il volere di tutti, Gentile l’accusa di stregoneria e la sua morte sul rogo.
Sono diversi i vantaggi della narrazione in prima persona: permettono a chi legge di immedesimarsi appieno nella storia; si costruisce un legame tra chi narra e il lettore, che porta al secondo vantaggio della distanza tra personaggio storico e lettore contemporaneo. Chi legge sarà necessariamente portato a riflettere su quanto scritto, a notare come, ad esempio, determinati meccanismi della nostra società non siano poi così tanto cambiati, come queste storie possono ancora insegnarci qualcosa
Ovviamente, essendo un libro che narra fatti realmente accaduti non possono mancare degli approfondimenti dedicati non solo alle due protagoniste ma anche al contesto in cui agiscono, approfondimenti che sottolineano ancora di più l’eccezionalità di queste donne. E da storica non posso non apprezzare!
Infine, vorrei menzionare le splendide illustrazioni che corrono lungo tutto il testo e che lo fanno apprezzare anche a un pubblico più giovane, non avvezzo a leggere tomi densi di informazioni e senza immagini.
Concludendo, mi sento di consigliare questo piccolo volume a chi vuole avvicinarsi al Medioevo femminile da un’altra prospettiva, ma anche a chi desidera regalare un libro a un giovane non ancora troppo vicino alla storia medievale.
Giulia Panzanelli