Il film di cui parleremo oggi è l’ultima fatica del regista Ridley Scott, già noto per Le crociate e Robin Hood, uscito nelle sale cinematografiche il 14 novembre scorso e disponibile su Disney+ dal 1 dicembre: The Last Duel. Nonostante il cast stellare, che può contare su attori come Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck, e l’accoglienza benevola della critica, non ha portato grandi soddisfazioni al botteghino. Sebbene i trailer sembrassero promettere un film dal ritmo coinvolgente, ci troviamo davanti invece, secondo lo stile di Scott, ad un film “storicizzato” che non ha fretta e che cerca di approfondire eventi e psicologia di tutti i personaggi coinvolti, compresi comparse e comprimari.

Prendendo le mosse dall’elaborato di Eric Jager, professore specializzato in letteratura medievale, Scott porta in scena in modo accurato una particolare vicenda della Francia del XIV secolo, un caso più unico che raro – ed infatti sarà l’ultimo – di duello giudiziario. Se da una parte lo troviamo molto spesso nel periodo alto medievale, dall’altra sul finire del Medioevo era una pratica caduta in disuso, fino a questo fatidico momento. I protagonisti dello straordinario evento sono Jean de Carrouges, Jacques Le Grise e la moglie di Jean, Marguerite de Thibouville, in una cornice storica turbolenta come quella della guerra dei cent’anni.

The Last Duel si apre proprio con la scena del duello per poi ripercorrere a ritroso la storia, raccontandola dal punto di vista di tutti e tre i personaggi coinvolti. Scopriamo così, tramite i loro occhi, partendo dalla Battaglia di Limoges svoltasi nel settembre del 1370, il susseguirsi di eventi che sfocerà poi nel climax che apre e chiude la pellicola. Scott ha il merito di aver portato sullo schermo una vicenda particolare, non solo perché si tratta di un unicum in quel preciso periodo storico, ma anche perché dà voce alla versione di Marguerite che per il suo coraggio rischia una morte atroce e dolorosa, oltre che il disonore.

Non sappiamo se Scott abbia scelto questo tema per il suo fascino e per la sua “attualità”, ma quel che possiamo constatare, e che può essere interessante per lo spettatore, è che nel film sono presenti degli spaccati realistici della vita quotidiana di quel periodo, le difficoltà dei proprietari terrieri, lo strapotere dei signori, il peso di una guerra che grava sulle spalle di chi ha scelto la fazione sbagliata, il desiderio di rivendicare i propri diritti, i possedimenti, il proprio onore, ed infine la condizione della donna, che si evince soprattutto durante le sedute del processo.

Secondo Ridley Scott, come riporta il sito movieplayer.it, “la colpa del flop è dei millenial cresciuti con quei f***i cellulari”. Nonostante l’opinione del regista, effettivamente The Last Duel potrebbe risultare troppo lento per gli amanti degli action-movie o delle pellicole dal ritmo incalzante. Al contrario, se amate i film introspettivi, che analizzano diversi aspetti di una storia, è il film giusto per voi.

Ai posteri l’ardua sentenza!

 

Martina Corona

 

Per approfondire:

CAVINA MARCO, Il sangue dell’onore. Storia del duello, Laterza, Roma, 2005

CONTAMINE PHILIPPE, La guerra dei cent’anni, Mulino, Bologna, 2013

JAGER ERIC, L’Ultimo duello. Una storia di scandali, intrighi e un confronto all’ultimo sangue per la verità, BUR, Milano, 2021

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Written by : Redazione

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