In questa settimana tematica dedicata alla figura femminile non potevamo non analizzare il fumetto di cui parleremo oggi. Poco conosciuto ma meritevole di attenzione, Claymore è un manga in ventisette volumi di Norihiro Yagi, edito dalla Star Comics. L’opera ha raggiunto anche il piccolo schermo, con l’omonimo anime del 2007 prodotto da Madhouse e trasmesso in Italia nel 2009 dalla Yamato Video.
Sono molti gli aspetti interessanti di Claymore, un dark fantasy che prende le mosse dalla tradizione inaugurata dal famosissimo Berserk di Kentaro Miura, ma sceglie però di incentrare l’intera trama su delle protagoniste femminili. Nel manga nulla è lasciato al caso ed il lettore non può non essere conquistato dalla caratterizzazione dei personaggi, dalle ambientazioni, dalla storia e soprattutto dal finale. Ma entriamo nel dettaglio.
La storia si svolge su un’isola in un Medioevo immaginario, abitata da esseri umani, yoma (creature demoniache che si nutrono di viscere umane), l’organizzazione che crea armi contro questi demoni, ovvero le claymore – donne per metà umane e metà yoma. Queste guerriere, che all’interno dell’opera molto spesso vengono definite “streghe dagli occhi d’argento”, sono coloro che contrastano il male pagando però un alto prezzo. Esse, infatti, nonostante salvino gli umani sono da loro disprezzate per la propria natura ambivalente, che si rivela quando perdono il controllo e si “risvegliano”, ovvero quando si trasformano in yoma.
All’interno di questo scenario affascinante, ma allo stesso tempo desolante, incontriamo la nostra protagonista Claire, guerriera unica nel suo genere, poiché è yoma solo per un quarto ed è l’ultima in quanto a grado delle 47 combattenti sul territorio. Claire, che ha scelto di diventare una claymore per assecondare il suo desiderio di vendetta, si rivelerà una sorpresa per il lettore e nel corso del suo cammino incontra Raki, un orfano che la seguirà e poi la cercherà ovunque, ed altre colleghe a cui si affezionerà molto e che diventeranno le sue più care amiche: Miria, Deneve, Helen, Jill e Tabatha. Man mano che il fumetto prosegue, il ritmo della narrazione diventa incessante, portandoci a fronteggiare i risvegliati (ovvero le o i claymore che si sono trasformati definitivamente) e gli abissali (coloro di grado più alto che hanno ceduto al lato oscuro), guerre insostenibili e a scoprire segreti indicibili. Nulla infatti è come sembra e più ci addentriamo nella storia, più ci rendiamo conto delle luci e delle ombre e, soprattutto, di tutti i riferimenti medievaleggianti che ci sono nell’opera.
La prima cosa che salta all’occhio, infatti, sono le protagoniste ed il modo in cui l’autore ha scelto di rappresentarle: tratti spiccatamente europei, vocazione ad una causa superiore, martirio e armatura che ricordano l’ideale di Giovanna d’Arco, e le spade Claymore (da cui prendono il nome). Utilizzata a cavallo tra Basso Medioevo e Rinascimento, questo tipo di arma è stata molto spesso utilizzata per le trasposizioni cinematografiche. Il fascino e le caratteristiche di questa spada (lunghezza di circa 140 cm, peso intorno ai 2,5 kg, lama a doppio taglio tedesche o italiane), infatti, hanno portato a molti riadattamenti, tra cui quello che vediamo in questo manga, che si ispira ad una rivisitazione di fine Ottocento. Altro elemento estremamente medievaleggiante, oltre alla paesaggistica generale, è la città santa di Rabona, con un’architettura spiccatamente europea, dove è presente una cattedrale in stile gotico che ricorda quella di Notre-Dame di Chartres in Francia. All’interno della città, nella quale le “streghe” non possono entrare, sono presenti evidenti riferimenti alla fede cristiana anche se non viene espressamente nominata. In ultimo, possiamo segnalare la presenza di creature fantastiche che ricalcano la figura dei draghi, altro elemento molto caro all’immaginario medievale.
Non andremo oltre per non svelare altri dettagli succulenti della trama e privarvi il gusto di scoprirli leggendo, ma possiamo concludere dicendo che Claymore è un inno alla figura femminile, che è messa in risalto per tutte le sue doti e per la capacità di compiere compiti “maschili” sopperendo ai loro colleghi (non esistono più guerrieri uomini poiché loro non sono in grado di controllare il potere derivante dalla fusione con uno yoma). In definitiva, una lettura caldamente consigliata, una storia avvincente, condita di battaglie, emozioni e colpi di scena che ci fanno rivivere il Medioevo immaginato sotto un nuovo punto di vista!
Martina Corona
Per approfondire:
Nuvole di Medioevo. Il fumetto ricreazione della Storia.
Elena Musci, Il paesaggio (immaginario e storico) nei fumetti a sfondo medievale