Gregorio VII, Innocenzo III e Bonifacio VIII: questi tre pontefici hanno vissuto in periodi diversi, ma hanno una particolarità in comune. Quale?

Sono stati definiti i tre principali papi teocratici!

Cosa vuol dire teocratico? Cos’è la teocrazia? Il termine viene dal greco theokratía, da theós “Dio” e kratía, connesso con il verbo kratêin “dominare”. Infatti i tre pontefici erano convinti che il potere di Dio, e quindi del papa in quanto suo vicario, dovesse appunto dominare su quello temporale.

Ma prima di approfondire questa dinamica, presentiamo brevemente i tre protagonisti di questo articolo. Gregorio VII (al secolo Ildebrando di Soana) eletto nel 1073, lo conosciamo soprattutto per aver dato inizio alla lotta per le investiture. Dopo molti scontri con l’imperatore Enrico IV, Gregorio morì nel 1085.

Più di un secolo dopo, nel 1198 venne eletto papa Innocenzo III (al secolo Lotario dei conti di Segni), il quale fu un pontefice forse un po’ sfortunato, ma a cui va il merito di aver riformato disciplinarmente la Chiesa. Inoltre lo ricordiamo per aver contribuito alla lotta alle eresie e  alla riconquista di luoghi santi. Morì nel 1216.

Infine, Bonifacio VIII (al secolo Benedetto Caetani) venne eletto nel 1294 e, dopo numerosi scontri con Filippo IV (detto il Bello) di Francia e il famosissimo episodio dello schiaffo di Anagni, morì nel 1303.

Pensando a come potervi parlare dei tre documenti teocratici emanati da questi pontefici sono giunta alla conclusione che la cosa migliore fosse far parlare loro direttamente. Così nel 1075 Gregorio VII emana il Dictatus papae, il quale elenca 27 punti sottolineando le sue concezioni teocratiche. Quelli che più evidenziano la supremazia del papa sull’imperatore, recitano quanto segue:

I: Che il Pontefice Romano è l’unico che può essere giustamente chiamato universale.

VIII: Che Egli solo può usare le insegne imperiali.

XII: Che ad Egli è permesso di deporre gli imperatori.

Innocenzo III già subito dopo la sua elezione sistemò le concezioni teocratiche di Gregorio VII, mettendo le cose in chiaro circa la supremazia del potere spirituale con la lettera Sicut universitatis conditor (30 Giugno 1198). Ma anche in questo caso nessuno sa spiegarsi meglio dello stesso Innocenzo:

Come Dio, creatore dell’universo, ha creato due grandi luci nel firmamento del cielo, la più grande per presiedere al giorno e la più piccola per presiedere alla notte, così egli ha stabilito nel firmamento della Chiesa universale, espressa col nome di cielo, due grandi dignità: la maggiore a presiedere – per così dire – ai giorni cioè alle anime, e la minore a presiedere alle notti cioè ai corpi. Esse sono l’autorità pontificia e il potere regio. “

Infine Bonifacio VIII nel 1302 emanò la bolla Unam Sanctam Ecclesiam che ribadiva:

Proprio le parole del Vangelo ci insegnano che in questa Chiesa e nella sua potestà ci sono due spade, cioè la spirituale e la temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: “Ecco qui due spade” – che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare – il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti. […] Quindi ambedue sono nel potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale. Però quest’ultima deve essere esercitata in favore della Chiesa, l’altra direttamente dalla Chiesa; […] Poi è necessario che una spada sia sotto l’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale.”

Concludendo, va detto che questi tre pontefici da un lato sono sicuramente stati i più importanti nel sottolineare il prevalere del loro potere su quello dell’impero e per questo è giusto ricordarli, ma dall’altro questa visione del mondo è comune a tutta la Chiesa, in ogni periodo storico fino all’Unità d’Italia. A Gregorio VII, Innocenzo III e Bonifacio VIII va sicuramente il merito di averlo messo nero su bianco.

Eleonora Morante

Per approfondire:

MORDEK HUBERT, Dictatus papae e proprie auctoritates apostolice sedis. Intorno all’idea del primato pontificio di Gregorio VII in Rivista di storia della Chiesa in Italia, a cura della Fondazione Michele Maccarrone, anno XXVIII n.1, Roma, Gennaio-Giugno 1974.

Libertas Ecclesiae. A 800 anni dalla morte di Papa Innocenzo III (1216-2016), a cura di F. Romiti,Il cerchio, Rimini 2019.

A.PARAVICINI BAGLIANI, Bonifacio VIII, Einaudi Editore, Torino 2003.

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Written by : Redazione

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