Bonifacio VIII è uno dei papi più controversi della storia medievale e in questo articolo vi verrà presentata brevemente la sua vita.
Benedetto Caetani nasce ad Anagni da una famiglia della piccola nobiltà, la data precisa non si sa ma si colloca nella primissima metà del Duecento. Dei suoi primi anni di vita non abbiamo alcuna notizia e nelle fonti compare dal 1260 quando assunse il canonicato nella cattedrale di Todi. Sicuramente studiò diritto, molto probabilmente all’Università di Bologna, ma non ci è dato sapere quando di preciso; questa cultura giuridica si affinò quando approdò alla Curia romana. Il giovane Benedetto partecipò a diverse missioni diplomatiche: nel 1264 in Francia e tra il 1265 e il 1268 in Inghilterra, dove pare sia stato imprigionato nella Torre di Londra e salvato dal futuro re Edoardo I (1239-1307).
Nell’aprile del 1281 fu fatto cardinale diacono di San Nicola in Carcere da papa Martino IV (1210 circa-1285); nel 1289 Benedetto Caetani si occupò di una questione delicata a livello giurisdizionale fra il re del Portogallo e la Chiesa. Nella primavera del 1290 è di nuovo in Francia per risolvere varie questioni tra cui spicca il dissidio provocato dalla bolla di Niccolò III, Exiit qui seminat, che aveva creato forti disaccordi fra clero secolare e regolare. Durante il dibattito Benedetto assunse una netta posizione che non mancò di suscitare le antipatie francesi, ma per tutto l’anno rimase in Francia a negoziare due importanti accordi internazionali.
L’inizio della “leggenda nera” che avvolge la figura di Bonifacio VIII fu la rinuncia, nel 1294, alla carica di papa di Celestino V, al secolo l’eremita Pietro da Morrone: i detrattori del Caetani insinuarono fin da subito che egli avesse avuto un ruolo fondamentale in questa decisione, che fosse stato lui a spingere l’eremita ad abdicare. Molto probabilmente Celestino V maturò l’idea da solo e il ruolo di Benedetto sarebbe stato quello, avendo fama di essere un grande giurista, di fornirgli un consiglio giuridico. Così Benedetto Caetani con un brevissimo conclave fu eletto papa il 24 dicembre 1294 con il nome di Bonifacio VIII. I primi provvedimenti che adottò furono volti a rimediare al caos lasciato dal brevissimo pontificato celestiniano e non solo, si adoperò in una completa risistemazione della Curia e della Cancelleria.
Parallelamente i rapporti con la famiglia Colonna, già provati dalla politica di acquisti patrimoniali fatta dal Caetani, si deteriorarono ulteriormente, soprattutto con i cardinali Giacomo e Pietro; influirono ragioni strettamente economiche e politiche. La situazione peggiorò quando i Colonna iniziarono ad insinuare la presunta illegittimità della sua elezione, e da qui nacque la necessità di imprigionare Celestino V per evitare che venisse strumentalizzato dai suoi avversari; era in gioco la sua autorità di pontefice ed era minacciata l’unità della Chiesa. Punto di rottura con i sovrani, come abbiamo già avuto modo di dire, fu l’emanazione della bolla Clerici laicos che alla fine si risolse con un ammorbidimento delle posizioni papali anche perché la situazione interna alla Chiesa si era fatta più critica. Nel maggio 1297 alcuni membri della famiglia Colonna sottoscrissero il cosiddetto Manifesto di Lunghezza nel quale veniva dichiarato decaduto il papa e s’invitava la comunità cristiana a non prestargli più obbedienza; la risposta di Bonifacio VIII non si fece attendere e scomunicò i due cardinali e confiscò i beni dell’intera famiglia. Così scoppiò una piccola guerra che si risolse dopo un anno: la famiglia romana fu costretta a riconoscere l’autorità del pontefice.
Il nome di Bonifacio è legato anche all’istituzione del primo Giubileo, una grandissima manifestazione di massa medioevale di cui vi racconteremo in un articolo a parte.
Avviandoci alla fine non ci resta che accennare, perché verrà approfondito più avanti, allo scontro che il papa ebbe con il re di Francia Filippo IV il Bello. Il re aveva accolto i Colonna presso la sua corte, il clero francese subiva pesanti tassazioni ed inoltre il sovrano aveva arrestato un abate per cedere i territori di questo ad un suo uomo di fiducia, cosa che destò la reazione di Bonifacio VIII. Il papa emanò due bolle che revocarono i privilegi del sovrano; ma lo scontro definitivo avvenne con la promulgazione della bolla nota come Unam Sanctam (della quale abbiamo avuto modo di parlarvi) del 1302 nella quale sostenne la supremazia della Chiesa sui regni della terra. Filippo reagì imprigionando il papa ad Anagni con l’aiuto della famiglia Colonna, e qui si dovrebbe collocare l’episodio leggendario dello «schiaffo di Anagni».
Un anno dopo, nel 1303, si spegneva l’ultimo papa teocratico medievale. Le vicende che lo videro protagonista non finirono qui poiché fu sottoposto a un processo postumo a opera del re di Francia e dei Colonna e ancora oggi gode di una fama funesta.
Giulia Panzanelli
Per approfondire:
PARAVICINI BAGLIANI AGOSTINO, Bonifacio VIII, Einaudi Editore, Torino 2003.
THESEIDER DUPRE’ EUGENIO, Papa Bonifacio VIII, in Dizionario biografico degli italiani (1972) (https://www.treccani.it/enciclopedia/papa-bonifacio-viii_%28Dizionario-Biografico%29/)