Il trono di spade (Game of Thrones) è una delle serie televisive più famose e apprezzate degli ultimi anni. È stata trasmessa del 2011 al 2019, per un totale di otto stagioni e 73 episodi. Nasce come adattamento per il piccolo schermo della saga di romanzi di George R.R. Martin Cronache del ghiaccio e del fuoco, ma va oltre il materiale letterario per prendere una strada propria e indipendente.

La serie, creata da David Benioff e D.B. Weiss, segue le vicissitudini di numerosi personaggi, appartenenti a diverse famiglie, in lotta fra loro per arrivare al Trono di Spade, e diventare re dei Sette Regni. L’ambientazione è un mondo immaginario diviso in diversi continenti, in cui quelli principali sono quello occidentale Westeros e quello orientale Essos, separati dal Mare Stretto. La città più grande è Approdo del Re, che accoglie il Trono di Spade. Alle lotte di potere, si aggiunge anche la minaccia di un inverno diverso dal solito, molto rigido e probabilmente lungo anni, capace di risvegliare creature leggendarie e forze oscure da tempo dimenticate.

La serie, impossibile da riassumere, è un prototipo di serie medievale fantasy. Il contesto storico nel quale è ambientato è medioevale, così come lo sono abiti, armi, banchetti, danze, matrimoni, re, regine, principesse. Ancora di più, l’autore del materiale letterario, George Martin, ha dichiarato di aver attinto come fonte di ispirazione alla storia del Regno Unito e gli esempi sono innumerevoli.

Molti hanno notato le somiglianze tra la Guerra dei Cinque Re nel Trono di Spade e la Guerra delle Rose nell’Inghilterra del XV secolo, così come la politica di Approdo del Re, centro di potere di questa produzione “cappa e spada”, può essere paragonata a quella di molte delle corti medievali. Un altro richiamo agli annali inglesi c’è sicuramente stato nella scrittura dell’episodio delle Nozze Rosse: in particolare qui si guarda alla Scozia medievale e all’evento del 1440 ricordato come la “cena nera”: evento che vide protagonisti due rampolli del clan dei Douglas, uno dei più importanti della Scozia dell’epoca, William e suo fratello David. I due giovani furono invitati a cena dalla corte del re Giacomo II di Scozia, e lì fu orchestrata la loro decapitazione in quanto il clan dei Douglas acquisiva sempre più potere, cosa che spaventava chiaramente il re.

I sette regni di Westeros, i più diretti interessati al Trono di Spade, sono un richiamo all’antica Eptarchia termine con cui si identificavano le sette antiche sovranità della Gran Bretagna tra il 500 d.C. e l’850 d.C. (Northumbria, Anglia Orientale, Mercia, Essex, Sussex, Wessex, Kent). Il personaggio di Tyrion Lannister affetto da nanismo è un altro esempio di come la serie si relaziona alla storia in quanto nel medioevo, spesso, chi era soggetto ad una disabilità fisica continuava ad avere una funzione nella società o comunque un ruolo lavorativo.

E la barriera? Un esplicito riferimento dell’autore al vallo di Adriano in Inghilterra. La barriera del Trono di spade viene descritta come vecchia di 8mila anni, alta circa duecento metri, lunga 500 chilometri ed eretta tramite l’uso della magia e l’ausilio dei giganti, per proteggere il continente dal Popolo Libero, tribù di cacciatori primitivi chiamati anche Bruti (che hanno numerosi tratti in comune con i Pitti, popolazione indigena della Scozia) e dagli estranei, i non-morti dagli occhi turchesi. E per finire, anche se si potrebbero elencare altri numerosi richiami, non possiamo non citare la componente dell’incesto, centrale nel Trono di Spade. Ecco, esempi come quelli della serie Tv nella storia non ci vengono riportati, ma di nozze fra consanguinei, seppur non fratelli, ce ne sono state moltissime.

Inoltre, un’altra somiglianza da questo punto di vista è la consuetudine di portare a nozze spose bambine, come succede a Daenerys Targaryen che ancora adolescente (13 anni nei libri, 17 nella serie) sposa Khal Drogo. Soprattutto il Trono di Spade riesce ad aprire un solco di curiosità negli spettatori e non pochi, dopo aver visto la serie televisiva, hanno approfondito usi e costumi, regole sociali, strategie di guerra e politiche tipiche del Medioevo.

Ma a questo, già molto intrigante e affascinante, si aggiunge la presenza del fantasy: draghi, magia, eserciti di non-morti che risucchiano l’anima di chi uccidono, poteri che permettono metamorfosi, visoni, elfi, Re della notte, Signore Rosse, metalupi e l’elenco potrebbe continuare.

Il Trono di Spade è un’esperienza televisiva che va oltre il solo essere Serie. Dagli effetti speciali al talento recitativo di ogni singolo attore, tutto è eccellente. Laddove lo storytelling cede, ci sono una marea di ulteriori fattori che mantengono alta la tensione e la passione dello spettatore. Uno tra questi, a parer mio, è indubbiamente quel perfetto equilibrio tra Realtà e Fantasia, tra caratteri medievali e caratteri Fantasy. È il fascino, che lega anche il medioevo al fantasy, a legare lo spettatore allo schermo, regalandoci uno spettacolo di altissimo livello.

Roberta Borzillo

Per approfondire: 

FACCHINI RICCARDO, ‘I watch it for historic reasons.’Representation and reception of the Middle Ages in A Song of Ice and Fire’ and ‘Game of Thrones’, Práticas da História, n.o 4 (2017): 43-73

‘Game of Thrones, Television and Medieval History’ – medieval and media studies team up to offer course on popular show

Game of Thrones and Medieval Studies – Ten Years On

 

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Written by : Redazione

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