La storia medievale è sempre fonte d’ispirazione per gli scrittori sia che ne traggano solo spunto per rielaborare in forme proprie il periodo sia che decidano di fissare un determinato momento storico e narrare i fatti in modo “romanzato”. Questa recensione vi parlerà del secondo tipo di libri, i romanzi storici veri e propri che ambientano la loro storia in un determinato lasso di tempo, che mirano a fornire un affresco accurato dell’epoca senza rinunciare alla narrazione.

Il romanzo oggetto di questa recensione, “La crociata infame” di Andrea Moneti (Albatros, 2021) è ambientato in un periodo molto particolare della storia medievale e della storia della Chiesa, un momento di svolta nella caccia all’eresia: la nota crociata contro gli albigesi. Il sud della Francia, l’Occitania, è funestato dall’eresia che acquista sempre più consensi fra coloro che considerano la Chiesa di Roma corrotta. L’affresco fornito all’inizio del libro è quello di una terra ricca sia dal punto di vista economico che culturale, dove persone di fede diversa vivono pacificamente (catari, ebrei, cattolici) e ci presenta i due protagonisti: Guilhem e Madeleine, lui un piccolo nobile che ha combattuto in Terrasanta e che si diletta a fare il trovatore nelle splendide corte occitane e lei una dama di corte che sa anche curare i malati grazie agli insegnamenti del padre speziale, entrambi sono cattolici (scelta singolare da parte dell’autore che non gli fa abbracciare la fede catara). Il loro è un amore puro e forte e dopo l’iniziale spensieratezza ed ecco, che piomba su di loro e sulla loro terra, la guerra.

La crociata contro i catari, non fa solo da sfondo al romanzo, non è un semplice pretesto narrativo ma è presente prepotentemente è cioè il vero motore dell’azione. Pagina buia della storia europea e, prima crociata indetta sul continente, ha avuto conseguenze devastanti sulla terra d’Occitania, trasformandone l’economia e la cultura. Gli interessi ovviamente non furono solo religiosi e a muovere i nobili del nord della Francia vi erano anche motivi economici e politici visto che il sud era molto più ricco e fertile e faceva gola alla piccola nobiltà senza possedimenti. La guerra 20 anni, con strascichi successivi, ed è in questo arco di tempo che si svolge la storia dei due protagonisti che nonostante le difficoltà riescono a costruirsi una famiglia e a lottare per la loro terra.

Più di una volta vanno incontro alla brutalità dei francesi, alla morte, vedono morire amici e sovrani e non fanno a meno di chiedersi se vale la pena di uccidere in nome di Dio, se il Dio cattolico in cui credono non sia così diverso da quello dei catari e quindi l’amore che provano non solo l’uno nei confronti dell’altro ma anche verso le persone che li circondano è l’unica cosa che li fa andare avanti nella situazione disperata in cui si trovano.

La “La crociata infame” è un romanzo di cui consiglio la lettura sia perché è ben scritto sia perché la ricostruzione del periodo si presenta molto accurata tanto che l’autore ha corredato il libro di alcune brevi spiegazioni e di una bibliografia!

 

Giulia Panzanelli

 

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Written by : Redazione

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