Esiste un modo meno convenzionale per approcciarsi alla storia dell’Inghilterra del XII secolo di leggersi un grosso tomo che racchiuda varie date, eventi, biografie di personaggi? Ebbene, la risposta è sì, ed io sono qui per proporvelo: una strada diversa e anche particolarmente piacevole per iniziare a conoscere questo periodo storico.

Si tratta di una serie di romanzi, venti in tutto, ambientati all’inizio del XII secolo e che hanno per protagonista un monaco benedettino chiamato Fratello Cadfael. L’autrice, nota come Ellis Peters (1913-1995) ma il cui vero nome era Edith Mary Pargeter, aveva origini anglogallesi ed è considerata l’iniziatrice del romanzo giallo di ambientazione storica. Dal talento multiforme, si occupò anche di traduzioni di scritti in prosa e poesia dal ceco, e nella sua produzione si annoverano un centinaio di romanzi.

Il ciclo di romanzi di Fratello Cadfael è ambientato nella contea natale dell’autrice, lo Shropshire, più precisamente nell’abbazia dedicata ai Santi Pietro e Paolo della città di Shrewsbury. Le vicende narrate si snodano in un arco di tempo ben preciso che va dal 1137 al 1145; anni turbolenti per l’Inghilterra, poiché alla morte di Enrico I mancava un erede al trono. Il figlio del re era morto prematuramente e perciò egli dovette designare come successore sua figlia Matilde (nella saga è nota come l’Imperatrice Maud) che fece sposare con una delle famiglie più in odio a certa aristocrazia normanna, gli Anjou o Angiò. Quindi, alla morte del re, Matilde, sposata a Goffredo conte d’Angiò, non fu ben vista e si preferì incoronare re il nipote di Enrico I, Stefano: ciò scatenò una guerra civile. Le avventure del gallese Fratello Cadfael si muovono in questo scenario che echeggia come sottofondo, emergendo prepotentemente in alcuni romanzi, mentre la vita all’abbazia scorre fra le consuete difficoltà. La quotidianità dei religiosi è descritta con molta accuratezza, specialmente le problematiche affrontate ogni giorno: dalla scarsità dei raccolti alla minuziosa preparazione della fiera che si tiene ogni anno, grande fonte di sostentamento economico. Fratello Cadfael non è solo il monaco erborista della sua comunità, entrato in convento a metà della sua vita; dopo aver servito come uomo d’arme e, soprattutto, dopo essere stato un crociato, ha deciso di ritirarsi nella tranquillità del chiostro. La morte, però, non lo abbandona neanche nel luogo sacro e grazie al suo intuito aiuta lo sceriffo a risolvere i crimini che turbano la contea; allo stesso tempo il suo passato da uomo del secolo fa sì che egli venga scelto dai due abati che si avvicendano nel corso dei venti romanzi (che fra l’altro sono realmente esistiti e hanno ricoperto questa carica) per svolgere missioni delicate che suscitano la gelosia di alcuni degli altri monaci.

La mentalità e spiritualità del protagonista non sono quelle di un uomo medievale, poiché è veramente difficile tentare questo tipo di ricostruzione, e si avvicinano al contrario più a quelle di un uomo del XX secolo, ma questo non priva i romanzi del loro valore.

Concludendo, i libri dedicati a Fratello Cadfael possono rappresentare, a mio giudizio, un buon trampolino di lancio per chi desidera scoprire questo periodo particolare della storia inglese che in Italia è poco studiato.

P.S: se, invece, non vi ho convinto a leggere questi romanzi, potete guardare la serie tv: Cadfael – I misteri dell’abbazia, realizzata a fine anni ’90, in cui il ruolo di fratello Cadfael è affidato all’attore inglese Derek Jacobi. Ovviamente questo adattamento presenta delle differenze rispetto ai libri, ma tutto sommato è abbastanza fedele.

 

Giulia Panzanelli

 

Per approfondire:

 

BROWNE RAY B., LAWRENCE A. KREISER Jr, The Detective as Historian: History and Art in Historical Crime Fiction, University of Wisconsin Press, Madison, 2013.

PETER ELLIS, La bara d’argento, TEA, Milano 1992 (primo libro della saga)

STRINGER KEITH J., The Reign of Stephen: Kingship, Warfare and Government in Twelfth-Century England, Routledge, London 1993.

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Written by : Redazione

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