Molti sono i termini che ogni giorno associamo, giustamente o meno, al Medioevo. Ricordiamo vassalli, valvassori e valvassini, feudalesimo, feudo. Sono realmente esistiti? Alcuni tra questi sicuramente sì, ma altri no, per esempio sapevate che il sistema piramidale che impariamo nelle scuole: vassalli valvassori e valvassini non è mai esistito davvero? È un falso storico, il feudalesimo non era affatto piramidale ed oggi noi di Medievaleggiando proveremo a fare un po’ di chiarezza, a tale riguardo, spiegandovi in cosa consisteva il sistema feudale. Cosa vuol dire, prima di tutto, il termine “feudalesimo”? 

Per rispondere alla domanda, possiamo citare direttamente l’Enciclopedia Treccani, il feudalesimo è: 

l’insieme di legami personali e politici e poi sistema socioeconomico che caratterizzò l’Europa occidentale medievale. Le sue componenti fondamentali furono l’istituto del feudo e il vassallaggio. 

Il sistema feudale quindi si basava su una fitta rete di rapporti di fedeltà e di conseguenza su un reciproco aiuto tra il signore ed i propri sudditi. I territori dati in concessione dai re e dai signori erano detti benefici o feudi e i funzionari ai quali veniva donato il pezzo di terra, dopo aver prestato giuramento, erano chiamati vassalli, da qui il secondo termine della definizione della Treccani “vassallaggio”. 

Questo fenomeno si sviluppò a partire dalla fine dell’VIII e il IX secolo, dapprima con la figura di Carlo Magno (742-814). Subito dopo la morte del sovrano carolingio, tuttavia, il regno franco cominciò a perdere l’unità che lo caratterizzava e raggiunse il culmine con il trattato di Verdun nell’843 e la relativa suddivisione del regno tra Ludovico il Germanico, Lotario e Carlo il Calvo, nipoti di Carlo Magno. Fu proprio con Carlo II, detto il Calvo (823-877), che venne decisa e decretata la possibilità di trasmettere questi  feudi da padre in figlio. Nell’877 con il capitolare di Quierzy, impose infatti per legge il principio di ereditarietà per i “feudi maggiori”, concessi direttamente dal re, anche se questa pratica era ormai già  consuetudine. 

Successivamente, nel corso del IX secolo, e soprattutto con la morte dell’ultimo re carolingio Carlo III detto il Grosso (839-888), si sviluppò un fenomeno conosciuto come “incastellamento”. I signori locali presero il controllo e, per difendere e proteggere loro stessi e i sudditi dalle incursioni saracene e ungare, decisero la costruzione di castelli. Da un lato davano protezione ai contadini ma dall’altro, in cambio, pretendevano la loro fedeltà e sottomissione, acquistando, nel corso degli anni, sempre più potere. Questo fenomeno comportò quindi la costruzione di una vera e propria strategia per il controllo del territorio: la signoria territoriale. 

Il culmine venne raggiunto il 20 maggio del 1037, quando l’imperatore Corrado II (1027-1039) decretò, con l’Edictum de beneficiis, meglio conosciuto come Constitutio de feudis (chiamato in questo modo a partire dall’età moderna), l’ereditarietà di tutti i feudi. 

Voglio concludere con una curiosità, lo sapete che il detto “mettersi nelle mani di qualcuno” proviene proprio dal sistema feudale? Pensate un po’ che durante il giuramento, i vassalli ponevano le mani giunte in quelle aperte del feudatario, questo gesto veniva chiamato immixtio manuum (immissione delle mani). Voi lo avreste mai pensato? 

 

Eleonora Morante 

 

Per Approfondire

CORTONESI ALFIO, Il Medioevo. Profilo di un millennio, Carocci Editore, Roma 2014

Enciclopedia Treccani, Feudalesimo

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Written by : Redazione

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