Conosciamo già una celebre Battaglia di Poitiers, quella di Carlo Martello del 732 contro gli arabi,  resa immortale da Fabrizio De André e Paolo Villaggio nel 1963. 

Forse in pochi, tuttavia, conoscono o ricordano la battaglia di Poitiers combattuta proprio il 19 settembre 1356, durante la guerra dei cent’anni. Tra il XIV il XV secolo Francia e Inghilterra si affrontarono, a suon di sconfitte e vittorie, in una guerra che durò poco più di un secolo, dal 1337 al 1453.

Durante la prima fase della guerra dei cent’anni, che viene definita “guerra edoardiana” ( in onore del re d’Inghilterra Edoardo III, che diede inizio alla guerra), gli inglesi cominciarono ad ottenere sempre più vittorie. Dapprima vinsero a Crecy nel 1346, successivamente a Calais occuparono un’ importante piazzaforte ed, infine, proprio nel 1356  vinsero sui francesi a Poitiers. In questa battaglia, tuttavia, successe qualcosa di insolito per cui vale la pena, tra le tante battaglie, ricordare proprio questa. 

Prima, però, facciamo un piccolo passo indietro. Nel 1350 moriva il re di Francia Filippo VI e gli succedeva Giovanni II detto il Buono. Fu sotto la guida di quest’ultimo che i francesi affrontarono i nemici a Poitiers. Edoardo, detto il Principe Nero, principe di Galles e duca di Aquitania, mentre si recava a soccorrere suo padre, il re inglese Edoardo III, si scontrò con la Francia. 

A causa del terreno accidentato, tuttavia, l’esercito francese non riuscì a prevalere sui nemici e gli inglesi non solo ebbero la meglio ma riuscirono addirittura a catturare proprio il re francese Giovanni II. Il sovrano venne trasportato a Londra e qui trascorse quattro anni come prigioniero.. 

Per liberare il re francese venne richiesto un prezzo altissimo che la Francia non si poteva permettere. Fortunatamente si decise di sottoscrivere il trattato di Bretigny, stipulato nel 1360. Con questo documento la Francia si impegnava a pagare il riscatto ratealmente e Giovanni II il Buono decise di lasciare prigioniero in Inghilterra, come garanzia, suo figlio Luigi d’Angiò. Quest’ultimo, tuttavia, ruppe il patto fuggendo e, per mantenere la parola data, lo stesso re Giovanni il Buono nel 1364 si recò personalmente in Inghilterra dove, da prigioniero, morì l’8 aprile dello stesso anno. 

Il trattato di Bretigny segnò, inoltre, una tregua alla guerra dei cent’anni e assegnò all’Inghilterra numerose regioni della Francia sud occidentale oltre a Calais. Dal suo canto l’Inghilterra si impegnava a rinunciare al trono francese e al territorio fiammingo, con una dichiarazione analoga da parte del re francese nei confronti della Scozia. 

Questa pace, tuttavia, non riuscì a porre una fine definitiva alla guerra dei cent’anni, che proseguirà con una seconda fase, detta “guerra carolina”, ma questa è un’altra storia!

 

Eleonora Morante

 

Per approfondire: 

 

Philippe Contamine, La guerra dei cent’anni, Il mulino 2007.

Alfio Cortonesi, Il Medioevo. Profilo di un millennio, Carocci 2014.

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Written by : Redazione

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