Il mondo creato dai cavalieri occidentali a seguito della prima crociata non manca di affascinarci. Numerosi sono i libri, i romanzi, i film che provano a raccontarci come dovesse essere quel mondo parallelo all’Occidente che si era creato nella cosiddetta Terra Santa e sono ancora di più quelli che affrontano il tema degli ordini monastico-cavallereschi.

Il libro che ho il piacere di recensire, Le armate di Dio. Templari, ospitalieri e teutonici in Terra Santa di Giuseppe Ligato edito da Salerno Editrice nel 2022, si propone  di fornire un affresco sulle condizioni di vita degli ordini monastico cavallereschi più famosi: templari, ospitalieri di San Giovanni, cavalieri teutonici. Un compito ambizioso, perché il fascino che hanno suscitato questi monaci-cavalieri, soprattutto i templari, ha avuto un impatto molto forte nella costruzione di leggende che rendono difficile distinguere la realtà dalla fantasia.

Questi ordini nacquero con l’unico scopo di assistere in tutti i modi i pellegrini in arrivo dall’Europa e di difendere i possedimenti latini. Monaci e al contempo cavalieri che destarono non pochi problemi agli intellettuali e ai papi dell’epoca perché in un società rigida come quella medievale era difficile giustificare un’ibrido come questo. 

Ma al di là delle questioni dottrinarie, di giustificazione da un punto di vista giuridico-teologico, vi erano questioni di competenza. Questi ordini rispondevano solamente al papa, solo il pontefice poteva redarguirli, rivedere le loro regole di vita, ecc ecc e questo faceva sì che templari, ospitalieri e teutonici spesso si scontrassero tra di loro e con i vari re che si succedettero sui troni dei regni latini in Terra Santa. Spesso dominava il caos, soprattutto con l’arrivo di Saladino e dopo la devastante battaglia di Hattin (1187) l’accordo tra le varie compagini occidentali era sempre più difficile da trovare. 

In questo libro viene messo in luce il ruolo politico di questi ordini, la loro capacità di giostrarsi in un mondo completamente diverso dal loro, ma anche la loro incapacità nel mediare tra le varie realtà perché magari troppo presi da dinamiche interne ed esterne, da rivalità personali e da accordi economici. 

L’altro loro ruolo, però, come già scritto, era quello di prestare cure ai pellegrini in arrivo o in partenza e ai feriti delle battaglie. Molto interessanti e dettagliati sono i capitoli dedicati a come questi ordini si dedicassero alla carità, fondamentale punto della loro regola.

Un esempio è l’Ospedale gestito dall’ordine degli ospitalieri di San Giovanni, il quale ci offre uno spaccato di vita su questa struttura, il suo funzionamento, le cure prestate, la sua storia che a mio parere fa ben comprendere le difficoltà di questi uomini che provenivano da un altro mondo.

In conclusione, questo saggio lo consiglio a chi ha già una buona conoscenza della storia dei Regni latini d’Oriente e degli ordini monastico-cavallereschi proprio perché offre una lettura trasversale della storia di queste realtà, affrontando varie tematiche che possono risultare complicate per chi è un a digiuno di questo argomento.

 

Giulia Panzanelli

 

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Written by : Redazione

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