Cari medievaleggianti, la recensione che vi propongo è di un libro che tratta uno degli argomenti più spinosi della Storia e del Medioevo: l’Inquisizione.
Ogni anno escono nuove pubblicazioni su questo tema, proprio perché è una tematica che attira molto il grande pubblico per via della fama oscura che ancora la circonda.
Ebbene, questo libro si propone di restituire all’Inquisizione la sua storicità, di calarla nel suo contesto storico e soprattutto medievale.
Infatti, troppo spesso si fa confusione tra i vari “periodi” dell’Inquisizione; scompaiono così le differenze tra inquisizione medievale, moderna, spagnola ecc.
L’autrice, Marina Benedetti, docente di Storia del cristianesimo presso l’Università degli Studi di Milano, non è nuova a questo genere di pubblicazioni. Si occupa di eretici e soprattutto eretiche, di trasmissione di manoscritti e Inquisizione, e questi elementi sono tutti presenti in questa recente pubblicazione.
Medioevo inquisitoriale. Manoscritti, protagonisti, paradossi edito da Salerno Editrice nel 2021, ripercorre la storia di questa istituzione partendo da una rilettura delle fonti, troppo spesso trascurate. Il volume ci restituisce la storia dell’Inquisizione medievale nella sua complessità, anche attraverso l’utilizzo di fonti inedite e di protagonisti conosciuti e sconosciuti.
E a proposito di complessità, l’autrice focalizza l’attenzione del lettore sulle varie sfumature della storia ereticale e inquisitoriale, aggiungendo un nuovo elemento: la santità. Infatti, nel testo leggiamo:
Sanctitas deriva dal latino sanctum, il participio passato del verbo sancio che vuol dire sancire, confermare con una sanzione, con un riconoscimento esplicito. Tale azione diventa parola scritta attraverso un testo storico-letterario (agiografia) e un procedimento giudiziario (processo di canonizzazione). Eresia deriva dal greco hàiresis ossia scelta. Apparentemente non necessita un riconoscimento esterno: è un comportamento individuale che, qualora riconosciuto come “scelta sbagliata”, attiva un procedimento giudiziario (processo inquisitoriale). Sia il santo sia l’eretico non si sono mai definiti tali.
Per scoprire però quali siano le conclusioni di questo ragionamento non vi resta che leggere il libro.
Consiglio questo testo a tutti coloro che sono interessati alla storia dell’Inquisizione e dell’eresia. È comunque bene avvisarvi che potrebbe risultare un po’ ostico in alcuni punti: un grande aiuto può venire dai manuali di base.
Non scoraggiatevi, però, perché è un libro veramente interessante e ci restituisce un Medioevo meno buio di quanto immaginiamo.
Giulia Panzanelli