[..] le carte; e sono rimasti colpiti dal fatto che, in tutta quella gran massa di materiale che compone la cronistoria, non vi sia neppure un documento inoppugnabile, null’altro che fogli e fogli dattiloscritti oltre alle ultime annotazioni a mano di Mina, Seward e mie, e il memorandum di Van Helsing.

Tutti conosciamo Dracula, il romanzo di Bram Stoker. Ma in quanti lo abbiamo davvero letto?

Pubblicato nel 1897, ci troviamo di fronte ad un romanzo epistolare appartenente al genere gotico, forse uno degli ultimi a potersi fregiare di questo titolo. Tramite le lettere ed i telegrammi scambiati dai protagonisti, i loro diari, articoli di giornali, rapporti scritti, apprendiamo i dettagli della vicenda che si snoda davanti ai nostri occhi, a partire dal viaggio in Transilvania di Jonathan Harker, giovane avvocato inglese, per incontrare il Conte Dracula, interessato a comprare una serie di terreni in quel di Londra.

La storia la conosciamo tutti, ma quanta di questa conoscenza nasce dal romanzo e quanta grazie alle varie opere derivate?

Nel corso degli anni abbiamo avuto diverse riletture della vicenda, grazie soprattutto ai vari film e serie televisive che si proponevano di portare sul grande e piccolo schermo la storia del Conte. Una storia che è così diventata, insieme alla figura del vampiro ed al personaggio storico alla base di Dracula, Vlad Țepeș, familiare ai più, andando però quasi a sostituire il modo in cui Stoker ha costruito il proprio romanzo e la storia in esso raccontata.

Tra i “colpevoli” più famosi di questa confusione possiamo sicuramente considerare il seppur bellissimo film di Francis Ford Coppola: Dracula di Bram Stoker.

Già dal titolo, con quell’accostamento con il nome dell’autore, si evince il carattere della pellicola, che ha fatto si che molti di coloro che hanno visto il film si convincessero che le vicende raccontate fossero la trasposizione fedele del romanzo. Coppola, anche grazie alle scenografie curate da Thomas Sanders, è riuscito a trasmettere le sensazioni di minaccia e inquietudine per il destino dei protagonisti che traspaiono dal romanzo, aggiungendo però alla trama un contesto romantico tra Dracula e Mina Murray.

È innegabile che l’interpretazione di Gary Oldman nei panni di Vlad sia stata magistrale, ma nel romanzo la chiave di lettura romantica del personaggio data da Coppola è quasi del tutto assente. Dracula non è un antieroe romantico, un personaggio mosso dalla passione e dall’amore per Mina, una sorta di reincarnazione della sua amata, ma un mostro ed una bestia assetata di sangue. La rilettura e la trasformazione del vampiro, essere soprannaturale bisognoso di nutrirsi di sangue umano per sopravvivere, nel film di Coppola viene accostato al bisogno di amare ed essere amati.

All’interno c’era un vecchio, alto, sbarbato ma con lunghi baffi bianchi, vestito di nero dalla testa ai piedi: neppure una nota di colore in tutta la sua persona

Una trasformazione, quella da bestia ad amante ultraterreno, non nata dal film di Coppola però. In realtà la figura del vampiro nella letteratura nasce come essere aristocratico e dai modi affabili, basti pensare al protagonista della storia di John Polidori, che si è poi andata ripulendo dai propri connotati più bestiali e selvaggi lasciando il posto ad una creatura tormentata dalla propria condizione ed in cerca quasi di un riscatto grazie all’amore.

I film dedicati alla figura di Dracula e precedenti al film di Coppola, tra i quali vanno annoverate le varie interpretazioni del personaggio da parte di Bela Lugosi e Christopher Lee, ed i romanzi, in primis quelli della scrittice Anne Rice dedicati al vampiro Lestat, possono essere considerati tra gli esempi più famosi di questa trasformazione della figura del nosferatu.

Il “Nosferatu” non muore – come fa l’ape – quando punge una volta. Anzi, a ogni puntura è solo più forte, e così ha ancora maggior potere di fare il male. Questo vampiro che è tra noi è in sé e per sé così forte di sua persona come venti uomini; è di intelligenza superiore alla mortale, perché sua astuzia è frutto di accumulo di ere; ha ancora di sua ausilii della necromanzia, la quale è, come dice suo etimo, la divinazione per mezzo dei morti, e tutti i morti che egli può andar loro vicino sono a suo comando; egli è crudele e feroce e più che bestiale; egli è demonio incattivito, e non è pietà in lui; lui può comandare gli elementi che sono entro suo raggio: la tempesta, la nebbia, il lampo; lui può comandare tutte le creature inferiori: il ratto, la civetta e il pipistrello, e la farfalla, la volpe e il lupo; lui può crescere e divenire piccolo; e lui può a volte svanire e divenire sconosciuto.

 

 

Dario Medaglia

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Written by : Redazione

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