Oggi affronteremo un argomento che sembra banale ma che, se ci pensiamo bene, non lo è affatto. Ne abbiamo parlato tanto, lo abbiamo approfondito, declinato e fatto sì che fosse l’argomento principale di due belle interviste, ma non abbiamo ancora detto chiaramente cos’è. Oggi parleremo, perciò, di cos’è il medievalismo, quando nasce e come riconoscerlo.

Il medievalismo è un fenomeno culturale che vediamo esplodere nell’Ottocento che esprime appieno il bisogno del movimento Romantico di tornare a delle presunte origini. Infatti è proprio durante questo periodo che il Medioevo torna in auge e viene rivisitato, ricostruito, rimodellato secondo le esigenze del XIX. Passiamo quindi da una concezione illuminista di Secoli Bui (pensiamo al fatto che gli inglesi usano oltre a Middle Ages l’espressione Dark Ages per identificare l’Età di Mezzo, in particolare per i primi secoli), al “prima positivo” di cui tanto si sentiva il bisogno. Perciò, per dirlo in breve, cos’è il medievalismo? Il sogno del Medioevo, caratterizzato da una visione idealizzata di questo periodo storico e di tutto ciò che gli appartiene. Da qui in poi si sviluppa una vastissima produzione in tutte le arti, che hanno contribuito a veicolare questo “Medioevo del sogno”. Lo troviamo infatti in letteratura, nella pittura, nell’architettura, nella musica, nelle rappresentazioni teatrali, insomma, il medievalismo invade con forza tutti i generi fino ad arrivare, nel XX secolo, anche al cinema. Non solo, questo fenomeno riesce anche a toccare anche altri campi, come la storiografia e la politica, che riescono a far permeare nel modo di pensare delle persone che, non solo il Medioevo è il tempo dell’altrove, ma soprattutto che l’Età di Mezzo è il mito da cui tutto parte, il mito che permetterà alle nazioni di costituirsi.

Abbiamo visto cos’è e come nasce, ma come fare quindi a riconoscerlo? Non è sempre facile. Per quanto riguarda le arti figurative, possiamo appellarci, per esempio, a dei topos rappresentativi che troviamo spesso. Perciò, se vedremo un quadro preraffaelita che raffigura, per citarne una, The Lady of Shalott, sapremo che quello rappresentato non è Medioevo, ma medievalismo. O, ancora più semplice, se andremo in giro, in Italia o anche all’estero, e ci capiterà di osservare i castelli, se vedremo delle costruzioni imponenti, ben fatte, colorate, che ci ricordano i luoghi delle fiabe ecco, lì sapremo che stiamo guardando il sogno di chi li ha costruiti. E soprattutto, se vedremo cose che sono più simili alla nostra sensibilità, come i film del XXI secolo per fare un esempio, rispetto ad una più storica, allo sapremo che stiamo partecipando anche noi a questo fenomeno. Il che non è di per sé una cosa sbagliata, per numerosi motivi: grazie al medievalismo il Medioevo non morirà mai, ed è in vari campi un ponte che porta dalla fruizione di un’opera per diletto alla scoperta di discipline ed argomenti, favorendone la divulgazione, accendendo curiosità e creatività, delineandosi così come un fenomeno dal valore intrinseco – non specchio, ma specchio magico – la cui branca di studi è in continua crescita (e tra le più attive in ambito anglofono).

 

 

Martina Corona

 

Per approfondire:

Intervista: Quando il Medioevo e la contemporaneità si incontrano: il Medievalismo spiegato dal Prof. Tommaso di Carpegna Falconieri

Intervista: Dal Medioevo della fiaba a Star Wars: le icone cinematografiche analizzate dalla Professoressa Francesca Roversi Monaco

Vocabolario Treccani

DI CARPEGNA FALCONIERI TOMMASO, Medioevo militante, Einaudi, Roma 2011.

PIETROPOLI CECILIA, I paradossi del medievalismo romantico: le ragioni di un fraintendimento

UTZ RICHARD, Medievalism; A manifesto, Arc Humanities Press, New York 2017.

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Written by : Redazione

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