Questo è il primo di una serie di articoli dedicati a una delle eresie più conosciute del mondo medievale, tra le più osteggiate e tra quelle che hanno alimentato, nei secoli successivi, l’immaginario contemporaneo soprattutto nell’ambito dell’esoterismo: il catarismo.
Il termine «cataro» che deriva dal greco e significa ‘puro’, era utilizzato per indicare alcune eresie del IV secolo. La parola ricompare nei Sermoni contro i catari (1163) del monaco Ecberto di Schonau. Più avanti, i catari iniziarono ad essere definiti con connotazioni geografiche (albigesi, bulgari, ecc.) e loro stessi si facevano chiamare buoni uomini o buoni cristiani.
La maggior parte degli studiosi ha posto in relazione il catarismo alla religione di origine orientale nota come bogomilismo. Vi dirò due parole su questa eresia assai poco conosciuta ma molto interessante.
Il culto nacque verso la fine del X secolo e quest’origine viene fatta risalire al prete, o pop, bulgaro Bogomil/Bogumil. Questi elaborò una sua personale visione delle origini del genere umano:
Satana, una volta sconfitto e precipitato nel mondo della materia con gli angeli ribelli, creò gli uomini. Erano però inerti, così Dio nella sua infinità bontà li animò mediante le anime degli angeli ribelli.
La prospettiva di liberazione venne da Dio attraverso la discesa di un suo angelo, il Cristo, che mostrò all’umanità la possibilità di scampare alla materia mediante una vita di costante penitenza e distacco totale dal mondo.
Il bogomilismo era segnato da una profonda ostilità per le dottrine e le pratiche della Chiesa bizantina e per la sua gerarchia.
L’eresia si diffuse in tutto l’impero bizantino a seguito della conquista della Bulgaria da parte dell’imperatore Basilio, nell’XI secolo. La sua diffusione fu capillare, investì tutti i settori della popolazione. Una confutazione e repressione dell’eresia avvenne solo con l’ascesa al trono di Alessio Comneno (1056– 1118).
Come vedremo nei prossimi articoli, vi sono forti analogie fra catarismo e bogomilismo. Ve ne illustro qualcuna.
Ad esempio, entrambe ammettevano come unica preghiera il Pater noster, ripetuto più volte nell’arco di una giornata; rifiutavano
- le dottrine della Chiesa cattolica e bizantina
- il matrimonio
- gli alimenti frutto del coito
- l’adorazione della croce
- il battesimo con l’acqua.
Comune alle due eresie era il rigetto assoluto della materialità, di conseguenza credevano che Cristo non avesse corpo e perciò la crocifissione fosse solo un’illusione.
Nonostante le innumerevoli affinità, le due eresie non coincidevano completamente. Il catarismo era cosciente di un legame con l’Oriente, ma non si trovava in una posizione subordinata ed era riuscito a sviluppare una propria autonomia.
Infatti, non tutta la cosmogonia dei bogomili era stata traslata. Ad esempio: Dio avrebbe permesso ai demoni il potere su tutto il mondo, fino alla sua fine. Cristo non sarebbe riuscito, con la sua discesa fra gli uomini, a distruggerli del tutto. Questo mito non era presente nel catarismo.
Il rituale cataro del consolamentum, del quale parleremo nei prossimi articoli, serviva all’iniziazione di nuovi adepti e derivava da quello bogomilo, ma era stato semplificato e in seguito esportato in Oriente.
Inoltre, il catarismo creò una sua gerarchia molto complessa, mentre i membri dell’élite bogomila erano tutti sullo stesso piano.
Probabilmente, le dottrine bogomile arrivarono in Occidente con l’espulsione dei mercanti e dei crociati da Bisanzio. Viaggiarono sulle grandi rotte commerciali e si diffusero nelle zone più ricche di attività mercantili, come le fiere.
Primo ad arrivare fu il bogomilismo pervaso di un dualismo moderato. Poco più tardi, il pop Niceta importò nel Sud della Francia e in Italia il dualismo più radicale, come vedremo nel prossimo articolo.
Quindi il catarismo è una derivazione del bogomilismo? Non esiste una risposta univoca, certa. Sicuramente, l’eresia balcanica ha fornito le basi a coloro che ricercavano un nuovo modo di vivere la spiritualità, quindi il catarismo potrebbe essere frutto dell’incontro fra esigenze occidentali e dottrine orientali.
Giulia Panzanelli
Per approfondire:
GAROFANI BARBARA, Le eresie medievali, Carocci, Roma 2009
LAMBERT MALCOLM, I Catari, Piemme, Casale Monferrato 2001
MANSELLI RAOUL, L’eresia del male, FuoriLinea edizioni, Monterotondo 2020