In questo articolo parliamo di uno degli avvenimenti più famosi della storia italiana. Addirittura, compare in uno capitolo del videogioco Assassin’s Creed: la congiura ordita contro Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, per rovesciare il suo potere su Firenze.

Abbiamo lasciato i congiurati che tentavano, già dal 1477, di assassinare i due fratelli Medici fallendo miseramente, vuoi per inettitudine che per sfortuna. 

L’occasione propizia si presentò quando  il cardinale Raffaele Sansoni Riario trovò riparo sulle colline fiorentine, in una casa de’ Pazzi, . Essendo un alto prelato, Lorenzo e Giuliano non potevano mancare di rendergli omaggio.

Era tutto pianificato. Lorenzo offrì un grandioso ricevimento nella sua villa di Fiesole, un luogo perfetto perché vi era una scala nascosta da cui gli assassini sarebbero potuti scappare facilmente. L’unico intoppo fu che Giuliano non era presente per motivi di salute, quindi l’assassinio venne rimandato.

Infatti, i fratelli andavano uccisi in contemporanea, onde evitare che uno dei due potesse vendicarsi e mantenere il potere.

L’occasione propizia si presentò domenica 26 aprile 1478. Ecco cosa accadde in questo fatidico giorno.

Il cardinale Riario era stato invitato al duomo di Firenze, nel quale si sarebbe tenuta una messa in suo onore. Gli assassini avrebbero dovuto uccidere i due Medici mentre arrivavano in chiesa , oppure durante il  seguente banchetto. Ma di nuovo si presentò un ostacolo. Decisero, quindi, di procedere durante la messa.

A questo punto Giovanni Battista da Montesecco, il sicario incaricato di uccidere Lorenzo, si rifiuta di agire in chiesa e si ritira.

I congiurati si trovano in difficoltà. Decidono di far uccidere Lorenzo a due preti che facevano parte della loro cerchia, mentre Bernardo Bandini dei Baroncelli e Francesco Pazzi avrebbero dovuto assassinare Giuliano.

I due lo convinsero a entrare in chiesa con la scusa che ci fossero belle donne. Anzi, lo trascinarono proprio così poterono tastarlo per controllare se indossava l’armatura. Il segnale convenuto per uccidere i due fratelli, secondo alcune fonti, è ite missa est, andate la messa è finita. 

Ma leggiamo cosa ci racconta Machiavelli

Sendo adunque preparati li ucciditori, quelli a canto a Lorenzo, dove per la moltitudine che nel tempio era facilmente e sanza sospetto potevono stare, e quelli altri insieme con Giuliano, venne l’ora destinata. E Bernardo Bandini con una arme corta a quello effetto apparecchiata passò sopra il petto a Giuliano, il quale dopo pochi passi cadde a terra; sopra il quale Francesco de’ Pazzi gittatosi lo empié di ferite, che lo portava, se medesimo in una gamba gravemente offese. Messer Antonio e Stefano dall’altra parte assalirono Lorenzo, e menatogli più colpi, d’una leggieri ferita nella gola lo percossono; perchè, o la loro negligenza, o lo animo di Lorenzo, che vedutosi assalire con l’arme sua si difese, o lo aiuto di chi era seco fece vano ogni sforzo di costoro

Giuliano viene sopraffatto e ucciso. Ma i due preti non riescono ad avere la meglio su Lorenzo, che ne esce leggermente ferito.

Nel frattempo, il vescovo Francesco Salviati si reca a palazzo della Signoria dove tenta il colpo di stato, ma viene respinto e catturato.

Nei giorni seguenti Firenze si trasforma in un lago di sangue. I congiurati avevano sbagliato i calcoli, speravano che la città si ribellasse ai Medici e invece si scatena una caccia contro di loro.

Una volta catturati e giustiziati Francesco Salviati, i fratelli Pazzi e una trentina di persone, e banditi molti sostenitori dei Pazzi, la situazione interna alla città si calmò ma la reazione del papa si fece presto sentire.

Sisto IV non prese bene il fallimento della congiura e soprattutto la brutale esecuzione di un vescovo. 

Il 1° giugno il papa emanò una bolla di  scomunica  diretta contro Lorenzo, i suoi sostenitori e il governo attuale. Il 20 giugno  l’interdetto  colpì la città.

Nel luglio le truppe comandate dall’erede al trono napoletano, Alfonso d’Aragona, e da Federico da Montefeltro, capitano generale della lega tra il papa e Napoli, invasero in più punti il territorio fiorentino.

Firenze si dotò di un governo di guerra e fra i suoi capi non poteva mancare Lorenzo, che fece largo uso di propaganda per conquistarsi i fiorentini ancora reticenti. 

La guerra fu lunga e sfiancante per le casse fiorentine, il Magnifico e i suoi accoliti vissero momenti bui, il malcontento rischiava di causare una ribellione interna. Allora Lorenzo fece una mossa molto audace: si consegnò spontaneamente al re di Napoli per trattare con lui la pace.

Dopo 2 anni di guerra, Lorenzo tornò a Firenze con un trattato di pace. Forse non era molto vantaggioso per la sua città, ma comunque metteva fine alle ostilità. Inoltre, nel dicembre del 1480 il papa revocò interdetto e scomunica.

La congiura e la guerra, però, avevano prosciugato risorse economiche alla famiglia Medici e Lorenzo, tramite delle modifiche costituzionali, riusciva ad attingere ai soldi pubblici della città. 

Insomma, anche se la congiura dei Pazzi fallì nel tentativo di “liberare” Firenze dal giogo dei Medici, contribuì comunque a minarne il potere finanziario. 

Giulia Panzanelli

Per approfondire

CARDINI FRANCO, FRALE BARBARA, La congiura. Potere e vendetta nella Firenze dei Medici, Laterza, Roma-Bari 2017

FUBINI RICCARDO, Italia quattrocentesca : politica e diplomazia nell’età di Lorenzo il Magnifico, Franco Angeli editore, Milano 1994.

SIMONETTA MARCELLO, L’ enigma Montefeltro, Rizzoli, Roma 2017

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Written by : Redazione

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