1988. Un giovane autore di fumetti giapponese, o mangaka, presenta al concorso “Scuola di Manga Comi” della casa editrice Hakusensha una storia di appena 50 pagine. In essa, un giovane guerriero errante si ritrova ad affrontare il granduca Vlad. Reso folle dalla guerra, soprannominato l’Impalatore, il condottiero ha iniziato a terrorizzare i suoi sudditi, e solo l’intervento del guerriero evita che altri dei villici rimangano vittima del suo sadismo. Ma una ragazza, amica del protagonista e portata al castello del granduca, apprende ben presto la terribile verità: Vlad non è impazzito, ma bensì è diventato un demone! Starà al giovane guerriero fermarlo, uccidendolo e salvando la ragazza. Ma Vlad, in punto di morte, riconoscerà sul guerriero il marchio del sacrificio a Varna, il Dio supremo dell’Oscurità…
Se siete appassionati di manga o anime, ovvero i fumetti e le opere di animazione giapponesi, la storia qui sopra vi avrà ricordato in alcuni punti la premessa alla base della saga di Berserk, scritta e disegnata da Kentaro Miura (1966 – 2021). Ed avete ragione!
Il giovane autore di cui abbiamo parlato prima è proprio lui. Dopo aver pubblicato alcune storie brevi, Miura decise di portare al concorso un fumetto a cui stava lavorando da tempo. Prendendo spunto da film come Ladyhawke e dalle opere cupe e gotiche di vari mangaka e registi hollywoodiani, nasceva così quello che sarebbe diventato il prototipo della storia di Berserk e delle avventure del guerriero nero: Gatsu.
Ambientato in una sorta di Medioevo alternativo, il manga di Berserk ci racconta delle avventure di un guerriero ed avventuriero, Gatsu. A differenza della storia prototipo, in cui il protagonista incontra Vlad l’Impalatore, nella serie di fumetti che viene pubblicata sulla rivista Young Animal dal 1989 dalla Hakusensha non sono presenti riferimenti alla storia del Vecchio Continente. Ci viene presentato un mondo alternativo, cupo, in cui vari regni di un continente chiamato Midlands si scontrano per il predominio, la fede è regolata da un ordine religioso che fa capo alla Santa Sede, e vi è una minaccia esterna proveniente dall’impero Kushan. Nessun riferimento alla storia reale, abbiamo detto, ma sono ben chiare le influenze del Medioevo europeo sull’ambientazione, sulle meccaniche di potere e sulle etnie dei personaggi. Mentre i protagonisti appaiono con tratti occidentali, seguaci della religione dell’Unico Dio e dei suoi angeli o appartenenti all’antica religione che venerava gli spiriti naturali, in una versione romanzata dello scontro tra il Cattolicesimo ed i culti pagani e stregoneschi di cui abbiamo parlato spesso sulle nostre pagine, il popolo dei Kushan attinge a piene mani dall’immaginario culturale e religioso indiano e mediorientale.
E sono proprio i temi religiosi e soprannaturali a farla da padrone nel manga di Berserk. Sebbene vengano presentate le lotte politiche e di potere a cui vengono sottoposti alcuni dei personaggi, come Lady Farnese o la principessa Charlotte, o vengono raccontati i traumi delle popolazioni sottoposte alle guerre di conquista ed al fanatismo religioso, dovunque vadano il protagonista Gatsu ed i suoi compagni od avversari, lì si presentano o si rivelano gli elementi fantastici ed horror del mondo in cui abitano. Demoni o dei, spiriti naturali o corrotti, la magia permea la storia e la terra in cui i personaggi si muovono, all’inizio sotto la superficie, tra le ombre dei vicoli o nel buio della notte, per poi esplodere in faccia al lettore ed alle vittime ignare, fino a diventare un elemento accettato da alcuni personaggi, quasi comune.
E quando diciamo “esplodere in faccia al lettore” non usiamo un termine astratto.
Le storie di Miura, non solo in Berserk, sono spesso caratterizzate da una violenza nuda e cruda, a tratti quasi gratuita, da parte dei nemici ed alcune volte dei protagonisti. Una violenza che si concretizza in sconti truculenti ed in corpi smembrati, esplosioni di gore, sangue e membra lacerate. I nemici, soprattutto quelli soprannaturali, non esitano a ricorrere alla violenza più bieca e spietata, uccidendo e divorando le proprie vittime, e ricorrendo anche a quella sessuale. Sebbene in alcuni punti funzionale alla storia, per mostrare il livello di sadismo e sprezzo della vita umana che certi esseri possono raggiungere, in altri l’uso della sessualità e della violenza verso alcuni dei personaggi raggiungono livelli prossimi all’accanimento, soprattutto nei confronti della protagonista femminile della storia, Caska.
Diversi sono i personaggi presenti nella storia, tutti con le loro sottotrame e motivazioni, ma i principali, oltre al nostro protagonista Gatsu, sono Caska e Grifis.
Le loro storie ed il triangolo, sentimentale e narrativo, che formano è ciò che muove la trama e la narrazione delle vicende. Un rapporto complesso che noi lettori andremo a scoprire, quasi subito, grazie al racconto del passato nell’arco narrativo conosciuto come “L’età dell’oro“, in cui l’elemento esoterico e demoniaco appare solo sullo sfondo. Sebbene il manga, riprendendo l’idea dal prototipo di cui abbiamo parlato all’inizio, unisca ambientazioni e personaggi con dinamiche realistiche al soprannaturale, è innegabile che gran parte del successo della storia è proprio da ricercare in quei capitoli in cui vengono raccontati l’inizio della vita di Gatsu e le motivazioni che lo spingono prima ad affrontare la vita e poi, in seguito, la propria missione contro le forze oscure. Storia che culmina nell’evento dell’Eclissi, evento spesso accennato nei capitoli precedenti ed in cui la violenza, fisica e non, “esplode in faccia al lettore”.
Secondo molti critici e lettori, compreso il sottoscritto, l’Eclissi sarebbe stato il finale perfetto del manga, con la spiegazione del passato dei protagonisti ed il ritorno alla narrazione dei primi capitoli.
Ma purtroppo o per fortuna, Kentaro Miura ha deciso di continuare la narrazione delle avventure di Gatsu, che tra alti e bassi, interruzioni e pause per dedicarsi ad altri lavori, è continuata fino al 2021, anno in cui il mangaka ci ha lasciato a causa dei suoi problemi di cuore. La sua opera viene adesso continuata dai suoi assistenti e collaboratori.
Cosa dire del manga? Si tratta sicuramente di un’opera importante per quanto riguarda il panorama nipponico, probabilmente una delle produzioni più significative degli anni 90. I suoi punti di forza sono la storia ed i rapporti che si vengono a creare tra i suoi personaggi. Il lettore viene continuamente buttato in mezzo agli eventi, facendo crescere in lui l’attesa per quello che accadrà in seguito, attesa unita all’ansia, soprattutto nella prima parte, per il destino dei personaggi, la cui sopravvivenza non è certo assicurata. Alla trama si unisce una realizzazione tecnica ed uno stile di disegno caratteristico, ben delineato, che rende comprensibili anche gli scontri più frenetici. Essendo stato realizzato nel corso di quasi trent’anni, inoltre, è possibile vedere il tratto di Miura nell’arco di tutta la sua evoluzione e rivoluzione, sebbene negli ultimi anni è possibile notare un abbassamento della qualità sia nella narrazione che nel disegno.
Diverse sono anche le opere derivate, in primis animate e videoludiche.
Gli anime di Berserk, due serie animate ed una trilogia cinematografica, sono state realizzate nel corso degli anni ed indipendentemente tra di loro. La prima serie e la trilogia coprono, dopo un prologo basato sui primi volumi del manga, i capitoli della saga de L’età dell’oro, fino all’Eclissi, mentre la seconda serie porta in animazione gli eventi seguenti questo evento cruciale fino alla saga in cui viene introdotta Schierke, una giovane strega che diventerà una fedele alleata del gruppo di Gatsu. Opere ben realizzate, ma che sicuramente non reggono il confronto con il manga, anche a seguito dei numerosi tagli narrativi a cui è stata sottoposta la storia per poter rientrare nei tempi televisivi e cinematografici, oltre naturalmente alla diminuzione delle scene di violenza fisica e sessuale.
I videogiochi, invece, coprono eventi nuovi o poco raccontati nel manga, e riescono, grazie al loro livello di violenza ed interazione, a ricreare bene l’ambientazione del manga, sebbene soffrano di mancanze a livello della trama, nonostante l’interessamento nella produzione dello stesso Miura.
Una lettura sicuramente consigliata, magari da recuperare nel periodo di Halloween!
Dario Medaglia