Se devo scegliere un argomento che mi affascina del Medioevo, sicuramente scelgo l’eresia e tutto quello che vi è connesso, perciò non potevo non recensire Eretiche ed eretici medievali a cura di Marina Benedetti, edito da Carocci 2023

Questo volume è una raccolta di saggi che hanno ognuno un focus diverso su questo argomento così complesso. Già il termine eresia è contraddittorio: nessun dissidente religioso si è mai definito eretico, anzi, ogni “disobbediente” pensava di essere nel giusto e questo ci viene spiegato molto bene nell’introduzione di Marina Benedetti che offre una chiara chiave di lettura del volume. 

Lungi da me soffermarmi su tutti i saggi contenuti nel libro (anche perché non voglio darvi troppi “spoiler”), mi soffermerò su quelli che a me sono risultati più interessanti. Ovviamente in una raccolta dedicata all’eresia non possono mancare i catari, sia Italiani che d’Oltralpe, e i loro cugini bogomili; quindi, in 3 saggi distinti troviamo informazioni su questi gruppi ereticali: le “chiese” in cui erano divisi i catari italiani, la tristemente nota crociata contro gli albigesi e i punti in comune che la dottrina dei boni homines aveva con i bogomili dei Balcani. Si tratta di 3 saggi molto scorrevoli e adatti anche a chi non ha una conoscenza approfondita del tema –  questa considerazione mi sento di poterla estendere a tutto il volume che, nonostante sia stato scritto da molti autori, rimane accessibile e scorrevole per tutti. 

Eretiche ed eretici medievali non può non porre l’accento sulla dissidenza religiosa femminile e quindi, oltre al saggio di Marina Montesano dedicato a Giovanna d’Arco, si trovano scritti su figure meno conosciute al grande pubblico: Guglielma Boema, le beghine, Margherita detta Porète. Permettetemi due parole su queste ultime due. 

Il movimento delle beghine è un tipico esempio di quanto sia labile il confine tra ortodossia ed eresia. Queste donne, desiderando vivere il Vangelo in maniera differente dalle monache, suscitarono sia curiosità che approvazione che sospetto, e più e più volte le beghine di tutta Europa si trovarono costrette a dimostrare la loro ortodossia perché non era concepibile vivere una vita religiosa al di fuori delle norme imposte dalla Chiesa ( è da queste premesse che nasce il “terzo Ordine” tipico degli ordini mendicanti).
La figura di Margherita Porète è molto interessante perché dimostra ulteriormente che dopo le esperienze ereticali del XII/XIII secolo la Chiesa era diventata quantomai intollerante e poco disposta al dialogo; così come la Francia di Filippo IV il Bello, Paese dove si svolge la sua storia. Questa beghina aveva scritto un testo, Lo specchio delle anime semplici che dimorano in volontà e desiderio, che nonostante avesse l’approvazione di diversi teologi fu comunque giudicato eretico e a Margherita fu data la possibilità di pentirsi ma rifiutò e quindi finì sul rogo, il 31 maggio 1310 ( il giorno dopo furono bruciati diversi templari, ma questa è un’altra storia).

L’ultimo saggio che vorrei segnalarvi è quello che conclude la raccolta e che sorprenderà i più, Una strana storia: Benito Mussolini e Jan Hus di Pavel Helan, che spiega il legame tra questi due personaggi così lontani nel tempo. Nei suoi primi anni socialisti, Mussolini pubblicò un libro dal titolo quantomai significativo, Giovanni Hus il Veridico (1913), nel quale riversa tutto il suo anticlericalismo ma parla anche di questo personaggio assai poco conosciuto nell’Italia dell’epoca. Un testo interessante perché testimonia la forza delle idee di Jan Hus e dell’uso che all’epoca se ne faceva per la propaganda anticattolica, oltre a dire molto sul passato di Mussolini.

Concludendo, non posso che consigliarvi l’acquisto di questo libro che si propone come una pubblicazione di ampio respiro e, allo stesso tempo, è anche un testo che propone gli studi più aggiornati su un argomento così interessante e complesso quale l’eresia.

 

Giulia Panzanelli

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Written by : Redazione

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