L’Europa tra il XI e il XIII secolo è preda dell’eresia (potete trovare qui un articolo su cosa sia un’eresia https://medievaleggiando.it/eresia-il-fascino-della-scelta/) e la Chiesa, troppo impegnata in quella che noi definiamo la lotta per le investiture, non si era resa conto che si stava allontanando dai fedeli. Oltre a ciò, altri mali che affliggevano la Chiesa erano la simonia, cioè la compravendita delle cariche ecclesiastiche, e il nicolaismo, ossia il concubinato. In questa situazione di degrado morale le istanze di rinnovamento non vennero solo dai monaci, ma anche dai laici.

I monaci crearono due nuovi ordini: i certosini e i cistercensi. I primi furono fondati nel 1084 da San Bruno di Colonia (1030-1101) alla Chartreuse, nei pressi di Grenoble, e per questo motivo i loro monasteri si chiamano certose. L’ordine si diffuse per tutta Europa e fu benvoluto dato che si adoperava nella costruzione di chiese, ospedali e in generale di strutture di accoglienza. I cistercensi, invece, nacquero dal dissenso che si era formato all’interno dell’ordine cluniacense, che da alcuni era considerato ormai troppo invischiato nelle vicende secolari. Robert de Molesme (1024 circa-1111) nel 1098 fondò a Citeaux (da qui cistercensi) un nuovo monastero dove veniva seguita l’antica regola cluniacense. Una spinta notevole all’espansione dell’ordine fu data da Bernardo di Chiaravalle (1090-1153): grazie a lui vi fu una capillare diffusione di monasteri cistercensi in tutta Europa. L’ordine, che rappresentò il nuovo fronte di un ritorno ai tempi evangelici, fu ben accolto grazie alla sua rigorosa moralità, alla sua azione di bonifica dei territori e di colonizzazione.

Anche i laici, come detto sopra, non si arresero a questo stato di decadenza morale; nacquero un po’ ovunque, in maniera spontanea, dei movimenti di protesta contro questa situazione. Il più importante e influente fu il movimento della pataria nato a Milano nella seconda metà dell’XI secolo; vi parteciparono il clero medio, i ceti urbani della piccola nobiltà e il popolo, i quali si opposero all’alto clero, troppo legato al potere temporale. Obiettivi della patarìa milanese furono la lotta contro il matrimonio dei preti e la simonia. I patarini si rifiutarono di ricevere i sacramenti amministrati dai sacerdoti simoniaci, predicavano contro i preti indegni, obbligavano gli ecclesiastici a fare giuramenti di vita corretta. Il movimento ottenne l’appoggio del monachesimo, ma la forza che assunse nella predicazione finì con lo spaventare i sostenitori ecclesiastici, così le istanze più moderate vennero assorbite dalla riforma gregoriana mentre gli estremisti vennero emarginati. Con riforma gregoriana s’intende tutta quella serie di provvedimenti voluti dai papi, da Gregorio VII (1015-1085) fino ai pontefici del XIII secolo, volti a ristabilire la morale del clero, all’eliminazione di ingerenze laiche e all’affermazione del vicario di Cristo come guida unitaria e suprema della Chiesa.

Tutto questo però non bastò a contrastare la diffusione delle eresie. In particolar modo catari valdesi, che dimostravano che una vita seguendo i precetti evangelici era possibile, erano i diretti concorrenti della Chiesa, soprattutto nel Midì francese e nell’Italia centro-settentrionale. Che fare? Non bastava perseguitare questi eretici, occorreva anche convincere il resto della popolazione che la Chiesa non era marcia. La geniale intuizione che gli eretici dovessero essere combattuti con le loro stesse armi fu del vescovo spagnolo Diego d’Osma (1170-1207) e del suo vice priore, il noto san Domenico di Guzmàn (1170-1221). I due iniziarono la loro predicazione in Linguadoca contro i catari e riuscirono ad avere successo dove altri predicatori cattolici avevano fallito.

Anche la nascita degli ordini mendicanti favorì la rivalutazione della Chiesa. Il termine indica un gruppo di ordini religiosi che seguono una regola che impone loro la povertà non solo individuale ma anche comunitaria, almeno fino al Concilio di Trento. Oltre ai notissimi domenicani francescani sono mendicanti anche i carmelitani, i trinitari e gli eremitani.

Questa era la situazione religiosa prima che un giovane si spogliasse, davanti al padre, di tutti i suoi averi, prima che decidesse d’intraprendere un percorso pieno d’insidie e prove per salvare la Chiesa: la situazione prima di San Francesco d’Assisi.

Giulia Panzanelli

Per approfondire:

GAROFANI BARBARALe eresie medievali, Carocci, Roma 2009.

VAUCHEZ ANDRÉI laici nel Medioevo. Pratiche ed esperienze religiose, Il Saggiatore, Milano 1989.

VAUCHEZ ANDRÉOrdini mendicanti e società italiana XIII-XV secolo, Il Saggiatore, Milano 1990.

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Written by : Redazione

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